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Arrestato il ‘Ted Bundy’ della Thailandia: centinaia di resti umani in giardino

Pubblicato: 23/01/2020 16:35

Centinaia di resti umani in giardino, il corpo della fidanzata in uno stagno della sua proprietà: sono i macabri ingredienti di una storia che ha come protagonista un facoltoso 40enne, Apichai Ongwisit, per gli inquirenti uno spietato serial killer à la Ted Bundy che avrebbe massacrato giovani donne per poi mutilarle e darle in pasto ai pesci carnivori.

In manette il ‘Ted Bundy’ thailandese

Insospettabile e spietato come Ted Bundy, il celebre ‘killer delle studentesse’ che ha tenuto sotto scacco la giustizia americana negli anni ’70 finendo giustiziato per 36 omicidi: è questo il ritratto attribuito a un 40enne thailandese dalla cronaca locale, con un caso che, da Bangkok, ha finito per occupare le prime pagine di mezzo mondo.

Anche lui in giacca e cravatta, rampollo di una ricca famiglia e dall’esistenza apparentemente pulita, avrebbe massacrato centinaia di donne e ne avrebbe soppresso i cadaveri dandoli in pasto ai pesci carnivori.

‘Thai Ted Bundy’, come è stato ribattezzato oltreoceano, per l’accusa avrebbe costretto la fidanzata a dormire all’interno di una cassa di metallo per impedirle la fuga. Prima di uccidere anche lei.

Secondo quanto riporta Bangkok Post, l’uomo porterebbe avanti una versione che non avrebbe convinto chi indaga. In sede di interrogatorio avrebbe derubricato la dinamica ai contorni di un ‘incidente’.

A suo dire, la 22enne sarebbe morta per soffocamento poche ore dopo essere stata chiusa a chiave in quella sorta di ‘bara’, e lui ne avrebbe scoperto il decesso soltanto il giorno successivo. Spaventato dall’esito fatale del suo “tentativo” di non farla scappare, avrebbe deciso di disfarsi del corpo.

Quello della 22enne Warinthorn Chaiyachet, sua partner da qualche tempo, sarebbe l’unico corpo ritrovato integro sul fondo di uno stagno, nel giardino del 40enne.

L’uomo, secondo quanto riportato da The Sun e New York Post, sarebbe stato arrestato dalla polizia dopo una soffiata che lo indicava come assassino della 22enne. All’interno della sua proprietà, le autorità avrebbero fatto i conti con uno scenario ancora più agghiacciante.

Centinaia di resti umani in giardino

Il corpo della fidanzata, che risultava scomparsa dal luglio 2019, sarebbe stato identificato grazie a un tatuaggio sulla schiena. Il presunto killer l’avrebbe soffocata e poi gettata in acqua, con l’impiego di pesi da palestra per trattenere il cadavere sul fondo.

La scoperta risalirebbe allo scorso 9 gennaio, ma quanto trovato dagli inquirenti aprirebbe al profilo di un pluriomicida. I rilievi avrebbero portato alla luce circa 300 ossa umane, ma non è ancora chiaro il numero delle vittime a cui potrebbero appartenere.

Stando a quanto riportato dal Sun, il 40enne sarebbe figlio di un famoso uomo d’affari finito in rovina e infine ucciso dopo l’accusa di aver massacrato e smembrato una 15enne, nel 1983.