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Morti in corsia: Cazzaniga torna in carcere, stop ai domiciliari

Pubblicato: 24/01/2020 11:02

4 mesi dopo l’ok della Corte d’Assise alla richiesta dei domiciliari, Leonardo Cazzaniga torna in carcere a Busto Arsizio. È lì che l’ex viceprimario di Saronno (Varese) attenderà la sentenza del processo che lo vede imputato di 15 omicidi (di cui 12 morti sospette in corsia). L’uomo è finito alla sbarra anche per 3 decessi avvenuti nella famiglia dell’allora amante, l’infermiera Laura Taroni.

Cazzaniga torna in carcere

La decisione è della prima sezione penale della Cassazione che, come riporta Il Giorno, avrebbe respinto il ricorso della difesa di Leonardo Cazzaniga (che aveva chiesto la revoca del ripristino della custodia cautelare in carcere disposto con ordinanza del Tribunale del Riesame, il 7 ottobre scorso).

L’ex viceprimario di Saronno torna in carcere, a Busto Arsizio, dove aspetterà la sentenza di Corte d’Assise prevista per il prossimo 27 gennaio. A processo per 15 omicidi (12 morti sospette di pazienti e 3 nella famiglia dell’ex amante Laura Taroni), dal settembre scorso era ai domiciliari secondo quanto stabilito dalla Corte d’Assise.

Contro quella decisione si era mossa la Procura di Busto Arsizio, che con l’ultima decisione della Cassazione ha visto accolta la richiesta di revoca dei domiciliari.

La richiesta dell’accusa: ergastolo

L’imponente inchiesta sulle morti sospette a Saronno era scattata su impulso della denuncia presentata da un’infermiera, che si sarebbe rifiutata di somministrare i dosaggi indicati dall’imputato e avrebbe fatto emergere un quadro destinato ad alimentare le attenzioni investigative sulla condotta di Cazzaniga.

Per il medico, l’accusa ha chiesto l’ergastolo: secondo la Procura avrebbe provocato il decesso dei pazienti e dei 3 parenti dell’allora amante Laura Taroni (infermiera condannata già a 30 anni per l’omicidio di madre e marito) iniettando dosi letali di farmaci.

Chiesta la condanna a 4 anni di carcere per altri 4 medici dell’ospedale, accusati di omessa denuncia e favoreggiamento nei confronti dell’ex viceprimario arrestato. Sarebbero membri della commissione che avrebbe dovuto vigilare sull’operato di Cazzaniga.