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Liberati da un circo: la dolce prima volta su un prato di alcuni felini

Pubblicato: 28/01/2020 23:42

Rinchiusi in un circo fin dalla nascita, 12 tigri e 5 leoni non avevano nemmeno mai provato l’ebbrezza di posare le zampe su un terreno morbido e soffice, fatto di erba e terra. Finalmente, grazie alla battaglia di alcuni attivisti, hanno smesso di trascorrere la loro esistenza rinchiusi in delle gabbie.

Associazione in campo contro abusi nel circo

L’aspettativa di vita di questi animali era molto bassa. Fino ad un anno e mezzo fa, quando l’Animal Defenders International (ADI) si era scagliata contro il governo del Guatemala per chiedere il rispetto della normativa del 2018 che prevede il divieto di sfruttamento degli animali nel circo.

La ADI si occupa, sin dal 1990, di scendere in campo per salvaguardare i loro diritti e il suo impegno ha portato degli ottimi risultati. Dopo innumerevoli denunce, l’associazione è riuscita ad ottenere il sequestro e l’affidamento di alcuni esemplari. Mettendo immediatamente in moto la macchina burocratica, hanno trovato loro un posto adeguato in cui stare. Ed ecco che, dopo un lungo volo, i felini sono atterrati a Johannesburg, attesi al Wildlife Sanctuary di ADI.

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Toccano l’erba per la prima volta

Pur non potendo essere rimessi in totale libertà, a causa della lunga permanenza all’interno delle gabbie, le tigri e i leoni hanno avuto una sorprendente reazione al momento del rilascio. Alcuni sembravano spaventati ed incerti sul da farsi. Altri hanno mosso timidamente le zampe verso il terreno, meravigliandosi perfino dell’erba su cui poggiavano le zampe. Che non torneranno in gabbia, è un dato certo. Tuttavia, la detenzione forzata subita ha cambiato totalmente il loro modo di approcciarsi alla natura che, invece, dovrebbe essere l’habitat naturale.

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Ancora troppi animali nei circhi

Secondo un dato del 2018, la LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente in Italia ci sono circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, spesso appartenenti a specie in via d’estinzione. L’associazione, inoltre, sostiene che nel nostro paese non esiste un Registro Nazionale pubblico che evidenzi quanti animali sono detenuti nei circhi, in quali circhi e quanti circhi siano registrati sul territorio nazionale.

Ultimo Aggiornamento: 31/01/2020 15:05