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“Coronavirus nato in laboratorio”: cosa c’è di vero nell’ultima tesi diffusa

Pubblicato: 29/01/2020 10:53

A generare nuovo sconcerto sul caso Coronavirus è arrivato qualche giorno fa Paolo Liguori, direttore del TgCom. Liguori ha parlato di fonti attendibilissime che avrebbero rivelato alla testata che all’origine dell’epidemia ci sarebbe una fuga di patogeni da un laboratorio di Wuhan, che avrebbe creato il virus poi successivamente sfuggito al controllo dei ricercatori.

Si tratta però di una tesi riportata da una fonte anonima che non è stata avvalorata da alcuna conferma ufficiale né certezza.

Tante ipotesi, ma poche certezze

Serpenti come vettori. Sviluppo di armi chimiche. Ora, un virus sfuggito al controllo umano. Sono tale per ipotesi che sono nate (e spesso prontamente smentite) su quale fosse l’origine del Coronavirus che sta spaventando il mondo. 

Paolo Liguori, 4 giorni fa, con un video in diretta su TgCom24 ha parlato di una fonte diretta che avrebbe dato una versione dei fatti sconcertante: “Io ho avuto notizia da una fonte attendibilissima (…) che mi ha detto che tutto nasce dal laboratorio di Wuhan, laboratorio di cui in passato le riviste internazionali si erano già interessate. Questo è un laboratorio in cui si studiano i più importanti virus pericolosi e mortali. Si sta parlando del National Bio Safety Laboratory di Wuhan: nel centro di ricerche si studierebbero patogeni pericolosi a quanto pare a scopi militari, ma di per sé questa non è una notizia sconcertante: in tutto il mondo, da molto tempo, esistono laboratori che studiano virus ed agenti patogeni di ogni tipo, tutelati dalle intelligence di Stato.

L’articolo comparso su Nature

Liguori cita un articolo comparso su nature nel 2017 in cui David Cyranoski parlava, in toni del tutto ipotetici, della possibilità che il laboratorio in questione fosse poco sicuro. Non c’erano però state conferme fattuali a questa ipotesi, ed infatti Cyranoski riportava solo l’esistenza di uno stato d’animo preoccupato da parte della comunità scientifica al di fuori della Cina.

A parlare del laboratorio cinese era stato anche Dany Soham, ufficiale dell’intelligence militare israeliana e microbiologo medico, che sosteneva che a Wuhan il laboratorio si concentrasse sullo studio di virus e patogeni da utilizzare a scopi bellici (ipotesi smentita dalle istituzioni cinesi). Le istituzioni cinese al momento, ufficialmente, dichiarano di non aver ancora trovato un’origine alla diffusione del Coronavirus. Soham al Washington Post aveva dichiarato: “In linea di principio, la fuga del virus verso l’esterno potrebbe avvenire sia come perdita che come infezione interna inosservata di una persona che normalmente usciva dalla struttura interessata. Questo avrebbe potuto essere il caso dell’Istituto di virologia di Wuhan, ma finora non ci sono prove o indicazioni per tale incidente“.

Non c’è stata dunque finora alcuna tesi che dia conferme né certezze: per ora è dunque prudente non diffondere allarmismi di alcun tipo che non comprendano le norme d’ igiene e di protezione avvalorate da fonti valide e sicure.