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Coronavirus, il padre è in quarantena: 17enne disabile muore di stenti da solo a casa

Pubblicato: 30/01/2020 12:24

Coronavirus tra contagi, morti e psicosi: secondo quanto reso noto in queste ore dalla Commissione nazionale sanitaria cinese sarebbero, ad oggi, 7.800 i contagi accertati del virus e 1.370 sarebbero stati quelli registrati in gravi condizioni. Numeri a cui devono essere aggiunti i casi in osservazione, su cui ancora non si ha certezza (circa 81mila) e i decessi, saliti a 170.

Ma non si muore di solo virus: è questo il drammatico epilogo di una vicenda che vede al centro il decesso di un ragazzo di 17 anni disabile morto di stenti in casa mentre il padre che lo accudiva era stato forzatamente messo in quarantena.

Coronavirus, il padre messo in quarantena

A riportare la drammatica notizia è il Bejing Qingnian Bao, testata della Lega giovanile del Partito comunista cinese. Protagonista di questa drammatica notizia è il giovane 17enne Yang Cheng, un ragazzo disabile affetto da una paralisi cerebrale, una patologia che ha sempre impedito al giovane di poter essere autonomo e di essere continuamente assistito. Assistenza data lui da padre, il 49enne Yan Xiaowen.

Il viaggio nella città di Wuhan

Era però, come riporta Askanews, il 17 gennaio scorso quando in occasione del Capodanno lunare, il padre 49enne e il fratellino più piccolo di Yang Cheng, un ragazzino affetto da autismo di 11 anni, i due si erano recati proprio a Wuhan, cittadina cinese epicentro del contagio da coronavirus. Proprio durante il soggiorno a Wuhan però, sia il 49enne che il figlio 11enne avrebbero accusati alcuni dei sintomi del virus e per questo motivo, sono stati trattenuti a 150 km da casa e messi in quarantena.

17enne disabile muore di stenti a casa

In tutto questo però, il 17enne disabile a casa – senza il sussidio della madre, deceduta – è rimasto da solo per giorni, senza acqua, senza cibo, senza cure. Un dramma che il padre aveva ipotizzato, preoccupatissimo quando la polizia ha deciso di trattenerlo in quarantena tanto da lanciare plurimi appelli attraverso Weibo, una sorta di Twitter cinese. “Temo che mio figlio possa morire“, avrebbe scritto il padre sui social mentre di suo figlio disabile avrebbero dovuto occuparsene i funzionari locali. Invece purtroppo, l’epilogo della vicenda si chiude con l’apertura di un’inchiesta proprio sulla morte del 17enne, deceduto nei giorni in cui il padre si trovava forzatamente lontano da casa.