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Treno deragliato a Lodi: chi sono i macchinisti morti nell’incidente

Pubblicato: 06/02/2020 13:48

Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo sono le due vittime del deragliamento del treno ad alta velocità a Lodi. Entrambi macchinisti, entrambi in servizio da anni, legati dalla comune passione per il lavoro e da un solo, tragico destino. Mentre si scava tra le possibili cause dell’incidente, emergono frammenti delle loro esistenze.

Deragliamento a Lodi: chi sono le vittime

Il bilancio del deragliamento del Frecciarossa Av 9595 nei pressi di Ospitaletto Lodigiano è di 2 morti e 31 feriti. Il treno ad alta velocità era partito da Milano Centrale alle 5.10 ed era diretto a Salerno, con arrivo previsto per le 11.27.

Giuseppe Cicciù, 51 anni, e Mario Di Cuonzo, 59 anni, sono i due macchinisti deceduti nell’incidente. I corpi sarebbero stati recuperati a circa 500 metri dal luogo del deragliamento. Il primo, sposato e con un figlio, era originario di Reggio Calabria ma da anni viveva in Lombardia.

Il collega era originario di Capua (Caserta) e viveva a Pioltello, anche lui da anni in servizio. E proprio a Pioltello, dove è stato proclamato il lutto cittadino per il macchinista 59enne, il 25 gennaio 2018 è avvenuto un altro terribile incidente ferroviario costato la vita a 3 passeggere.

Mentre ci si interroga intorno alle possibili cause dell’incidente, i profili delle vittime sembrano farsi sempre più nitidi alla luce del racconto di chi li conosceva. “Era una persona senza ipocrisie, ben voluto da tutti, solare, disponibile. Gli piaceva questo mestiere, amava questo lavoro, lo svolgeva con serietà impeccabile ed era molto attento alla sicurezza“. Questo il ritratto di Giuseppe Cicciù, nelle parole affidate all’Ansa da Fortunato Foti, della segreteria lombarda della Fit Cisl.

Nell’ottobre scorso, Giuseppe Cicciù aveva condiviso un post su Facebook: “La prevenzione è da sempre l’arma migliore“. Il macchinista si riferiva alla campagna di Trenitalia per la prevenzione del tumore, ma oggi quelle parole assumono un’estensione sinistra sul dramma appena consumato.

Le indagini sulla dinamica

Stando alle ultime notizie sulla dinamica, il Frecciarossa Milano-Salerno viaggiava a una velocità di circa 290 km/h e, al momento dell’incidente, a bordo si sarebbero trovati 28 passeggeri e il personale. La Procura di Lodi ha aperto un’inchiesta per disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime.

La prima ipotesi, riporta Ansa, sarebbe quella di un problema a uno scambio. La motrice sarebbe uscita dalla sede dopo essere sviata dai binari, finendo per schiantarsi contro una palazzina delle ferrovie. Il resto del convoglio avrebbe proseguito la corsa con la seconda carrozza, che poi si sarebbe ribaltata.

*immagine in alto: fonte/Twitter Vigili del fuoco, dimensioni modificate

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2020 15:04