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Caserta, ex prete compiva abusi durante gli esorcismi: condannato a 12 anni

Pubblicato: 09/02/2020 16:38

Si è concluso il processo a carico dell’ex prete Michele Barone, arrestato con l’accusa di violenze sessuali qualche anno fa. Del caso se ne era occupata la trasmissione Le Iene, che aveva fatto emergere abusi e violenze eseguiti durante pratiche da esorcista. Per i giudici dovrà scontare in carcere 12 anni. Assieme a lui, condannati anche i genitori di una delle vittime.

Arrestato nel 2018 dopo un servizio delle Iene

La storia di Michele Barone intreccia varie responsabilità penali, ma al centro di tutto c’era lui: l’ex prete della diocesi di Aversa, intervistato nel 2018 dalle Iene, alle quali dichiarò di eseguire esorcismi su una ragazzina, sorella della giovane che ha fatto emergere la vicenda. Nicoletta si era dichiara omosessuale e da allora la sorella 13enne aveva manifestato quello che secondo gli esperti era un “disturbo da conversione“.
I genitori, tuttavia, si rivolsero al prete Michele Barone e alle sue “messe di guarigione”. A seguito del servizio, i Carabinieri lo arrestarono per violenza sessuale aggravata e maltrattamenti.

Rigettata l’accusa di violenza sessuale

Ora, riferiscono numerose fonti, è arrivata la sentenza per il processo a carico dell’ex prete, scomunicato dallo stesso Papa Francesco. La richiesta dei pm era di 22 anni, ma i giudici hanno condannato Michele Barone a 12 anni di carcere. Inoltre, sono stati ridimensionati anche i capi d’accusa: non violenza sessuale, ma violenza privata maltrattamenti e lesioni gravissime. Oltre che sulla bambina di 13 anni, le stesse pratiche da esorcista e gli abusi erano stati commessi su altre 2 donne.

Condannati anche i genitori della minorenne

Nella vicenda erano direttamente accusati anche i genitori della 13enne “esorcizzata” e maltrattata. Per i giudici, gli stessi non hanno impedito la condotta violenta del prete sulla minore, ritenuta posseduta. Per entrambi la pena è di 4 anni di carcere.
Niente carcere invece per Luigi Schettino, funzionario di Polizia che per i pm provò a far ritirare la denuncia alla sorella Nicoletta. I giudici hanno optato per l’assoluzione.