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Leucemia, al Bambin Gesù la prima terapia contro gli effetti collaterali della Car-T

Pubblicato: 17/02/2020 19:53

Si trova al Bambin Gesù il primo paziente affetto da leucemia acuta che è stato sottoposto ad una terapia cellulare Cat-T insieme ad una terapia Aferetica. Un passo in avanti per quanto riguarda gli studi e la ricerca per la lotta contro la leucemia e che porta la firma italiana.

La terapia per contrastare gli effetti collaterali della Car-T

Come previsto dal Testo Unico, tra i doveri del giornalista c’è quello di evitare nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate e, da questo presupposto si muove The Social Post che ha a cuore voler far chiarezza sul caso del paziente affetto da una grave forma di leucemia acuta al Bambin Gesù di Roma che risulta essere “il primo caso clinico al mondo di paziente leucemico trattato con la terapia aferetica CytoSorb, in associazione all’immunoterapia con cellule Car – T“, e non come riportato nei titoli da più testate nazionali “il primo caso di paziente affetto da leucemia guarito con una nuova tecnica“. La novità riguarda la una specifica terapia volta a contrastare – come nel caso del paziente in questione – gli effetti collaterali infiammatori e potenzialmente letali della terapia Car-T, specifica per il trattamento dei tumori del sangue come la leucemia.

La terapia cellulare Car-T associata all’Aferesi

Come si legge nel comunicato diffuso dalla CytoSorbents: “Aferetica (PMI del biomedicale con sede a San Giovanni in Persiceto – BO) e CytoSorbents Corporation (società statunitense leader nei sistemi salva-vita) annunciano il primo caso clinico al mondo di paziente leucemico trattato con la terapia aferetica CytoSorb – si legge sempre nel comunicato stampa – In associazione all’immunoterapia con cellule Car-T (Chimeric antigen receptor T-cell), per contenere le complicanze di questa terapia, considerata la nuova frontiera nella lotta ai tumori del sangue. Si tratta di un paziente del Bambin Gesù di Roma, affetto da una grave forma di leucemia acuta, trattato dal team della Terapia Intensiva d’Urgenza e Oncoematologia pediatrica“.

Il merito italiano della ricerca

Si tratta dunque del primo paziente sottoposto al trattamento ma non di una guarigione, in senso stretto, dalla leucemia. Entrando nel merito della novità circa la depurazione del sangue che potrebbe presentarsi al mondo come una vera e propria alleata nella lotta alla leucemia, il merito è italiano ed è da attribuire alla Dottoressa Gabriella Bottari che insieme ai colleghi, con la sua ricerca, ha trovato spazio anche sulla prestigiosa rivista scientifica Critical Care Explorations. Lo studio verte sull’utilizzo di CytoSorb che, se combinato ad una terapia monoclonale, agirebbe laddove potrebbero insorgere complicazioni causate proprio dalla suddetta terapia antitumorale, pur non inficiandone l’azione.

Il paziente è stato salvato e dimesso dalla terapia intensiva

Come si apprende dal comunicato medico-scientifico: “Il team del Bambin Gesù ha deciso quindi – in questo caso così grave – di ricorrere alla terapia Aferetica, con l’obiettivo di depurare il sangue del paziente nella maniera più efficace e rapida possibile. L’applicazione di CytoSorbTM ha consentito di ridurre drasticamente i valori delle citochine – e prosegue – I mediatori dell’infiammazione e della sepsi, sino a livelli di equilibrio impensabili con le attuali terapie farmacologiche, tutto questo senza compromettere il sistema immunitario. Lo studio del team della Dottoressa Bottari attesta che il paziente è stato salvato e dimesso dalla terapia intensiva, dopo 15 giorni“.

Forte l’orgoglio del team medico per l’avanzamento della ricerca sull’efficacia terapeutica e la trasversalità dei sistemi aferetici salva-vita. “É una nuova, promettente strada per il futuro“, commenta Mauto Atti, l’amministratore delegato di Aferetica nella nota stampa che punta i riflettori sulla potenzialità dell’Aferesi terapeutica, la “depurazione/purificazione” vista come terapia.