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Figlio dall’alunno 14enne, lui smentisce la ‘prof’: “Primo rapporto a 13 anni”

Pubblicato: 18/02/2020 12:22

Il caso della donna di Prato che ha avuto un figlio dall’allievo 14ennefinita ai domiciliari nel marzo scorso – si discute in tribunale, dove la 32enne è chiamata a rispondere dell’accusa di violenza sessuale su minore. Nel corso della recente udienza del processo a carico della donna, il ragazzo avrebbe smentito l’imputata sull’inizio dei rapporti intimi, riconducendolo a quando aveva 13 anni.

La versione del ragazzo padre

Nella nuova udienza del processo per violenza sessuale su minore a carico della donna di Prato che ha avuto un figlio dall’allievo 14enne (nel 2018), a cui dava ripetizioni, la testimonianza del ragazzo sarebbe in piena antitesi con quanto riferito dall’imputata circa il primo contatto intimo tra i due.

Stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione, il giovane avrebbe riferito ai giudici di aver consumato il primo rapporto sessuale con lei quando aveva 13 anni, datandolo al giugno 2017 e non al novembre dello stesso anno (come riferito dall’imputata, che avrebbe invece dichiarato di aver iniziato la relazione al compimento dei 14 anni del minore).

Oggi 16enne, il giovane è stato sentito in modalità protetta e avrebbe confermato la versione fornita in sede di incidente probatorio. La paternità del bambino era stata confermata dall’esito del test del Dna, ma in merito all’inizio dei rapporti ci sarebbe discordanza tra le due versioni. Per questo, i giudici avrebbero deciso di ascoltare nuovamente il ragazzo.

A processo anche il marito della ‘prof’

Anche il marito della ‘prof’ è finito a processo, accusato di alterazione di stato civile perché, secondo l’ipotesi dell’accusa, avrebbe riconosciuto il bimbo nonostante sapesse non essere suo.

Il caso era esploso dopo la denuncia della famiglia del minorenne, a cui l’attuale imputata aveva fatto ripetizioni. Le dichiarazioni rese dal giovane nel corso dell’ultima udienza in questione, secondo quanto riporta Adnkronos sarebbero ritenute ben circostanziate, pur in assenza di una precisa definizione del giorno esatto in cui si sarebbe consumato il primo rapporto sessuale.

Ed è proprio l’esatta collocazione temporale del primo contatto intimo con il ragazzo, come ricorda ancora Adnkronos, a costituire l’asse portante intorno a cui la posizione della donna potrebbe aggravarsi o alleggerirsi.