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Cerciello Rega, ci sarebbero errori e frasi omesse nella traduzione dell’assassino

Pubblicato: 20/02/2020 10:30

Possibile svolta nel caso dell’omicidio del Carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso la notte del 25 luglio dopo un intervento in borghese. Per la sua morte sono in arresto 2 americani, Lee Finnegan Elder e Gabriel Christian Natale Hjort. Tra i numerosi elementi controversi di quella notte, ora emergono incongruenze nella traduzione dei colloqui di Elder con gli avvocati.

Il Carabiniere ucciso durante un intervento

Era piena estate quando una richiesta di intervento per un tentativo di estorsione da parte di 2 giovani si è trasformata in una collutazione e quindi nell’omicidio di Mario Cerciello Rega. A ucciderlo, 2 americani ora in carcere. Ci sono però molti punti bui nella vicenda. Da quanto emerso, sembra infatti che né Cerciello Rega né il collega Andrea Varriale avessero con sé l’arma di ordinanza. Nei giorni scorsi inoltre è emerso un video in cui Gabriel Natale Hjort è bendato in caserma, cosa che potrebbe venir impugnata dalla difesa.
La stessa ora potrebbe appellarsi ai problemi di traduzione emersi. L’Arma, secondo quanto riferito, avrebbe consegnato ai magistrati frasi cambiate o omesse del colloquio tra Elder, i suoi avvocati e membri della famiglia.

I 2 americani sapevano che erano Carabinieri?

Il fulcro della questione è questa: cercare di capire se i 2 giovani Elder e Hjort abbiano agito consci che avevano di fronte 2 Carabinieri. Il castello della difesa si regge su questo punto, soprattutto dopo che a novembre erano emerse le intercettazioni in cui i due avrebbero confessato di sapere che Cerciello Rega e Varriale fossero Carabinieri.
Tuttavia, la realtà potrebbe essere diversa e a sottolinearlo è il Corriere della Sera. L’Arma dei Carabinieri avrebbe consegnato alla Procura un’informativa contenente errate traduzioni e alcune frasi omesse. Tali modifiche cambierebbero completamente il senso delle parole dell’accusato 18enne Elder.

La parti che sarebbero state tradotte male

A riportare gli errori, secondo il Corriere, sarebbero stati i legali di Elder, l’assassino di Cerciello Rega. Riascoltando i nastri, infatti, gli avvocati si sarebbero resi conto di errori di traduzione evidenti e importanti. Per esempio, la frase “making motions to the Court” (Presentare istanze alla Corte), sarebbe stata trascritta come “Il nostro scopo è cercare di vincere la simpatia della Corte, giocare sulle emozioni“. La parte più importante tuttavia sarebbe quella relativa alla parola “tank” (macchina militare), che in realtà sarebbe “bank”. Inoltre, Elder non avrebbe detto “Ho chiamato casa dicendo di aver fatto la decisione sbagliata colpendo un poliziotto“, ma “Ho chiamato mia madre e le ho detto di trovarmi alla stazione di polizia e mi stavano dicendo che avevo ucciso un poliziotto” (When I called mom and told her… police station and they’re saying I killed a cop). Una differenza fondamentale.

Omesse alcune frasi del colloquio degli assassini

Sempre stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, i Carabinieri avrebbero mancato di riferire altre frasi che potrebbero essere determinanti per la difesa. Lee Finnegan Elder avrebbe detto al legale che i Carabinieri non avrebbero mostrato alcun tesserino: “Non hanno mostrato nulla, non hanno detto nulla“. L’altra frase che sarebbe stata omessa sarebbe “Non sapevo fosse un poliziotto. Pensavo fosse un malvivente… un mafioso” (in originale: “I didn’t know that he was a cop. I thought he was a random criminal guy… mafia guy”).

L’Arma replica sulle traduzioni sbagliate

Una svolta di questo tipo potrebbe essere decisiva per la difesa di Elder e Hjort, che potrebbero così dimostrare vizi nel comportamento dell’Arma e ribadire che non sapevano che Cerciello Rega fosse un Carabiniere.
Il Corriere ha riportato anche una prima dichiarazione dell’Arma dei Carabinieri circa quanto emerso. Avrebbero dichiarato che “Le traduzioni sono state effettuate da un perito scelto dai magistrati“, smarcandosi così dalle accuse di aver modificato o riportato male le dichiarazioni degli assassini del collega.