In prima linea contro il Coronavirus, sin da subito, ci sono stati i medici e gli infermieri degli ospedali di Codogno e Schiavonia. Alcuni di loro sarebbero poi risultati contagiati dai primi pazienti trovati positivi, una situazione complicata anche in termini organizzativi. Da Codogno, però, emerge una situazione ancora più problematica: nessuno vorrebbe dare il cambio a 3 infermieri, di turno da una settimana.
La storia dei 3 infermieri di Codogno
A riportare la loro storia è il Corriere della Sera. Per ogni nuovo aggiornamento su morti e contagiati dal Coronavirus in Italia, infatti, passano le storie di medici e infermieri che li hanno ricevuti, testati e quindi avviato le prime cure. Spesso a costo della propria salute: dal paziente 1, in molti sono stati contagiati, anche personale medico. Una vicenda che ricorda quella avvenuta in Cina, dove uno dei primi medici a contatto coi sintomi del Covid-19 è morto.
Diverso il dramma vissuto da Fabio, Giovanna e Dana, infermieri del Reparto di Medicina di Codogno che, stando al Corriere, sono di turno dalla sera del 20 febbraio senza che nessuno gli dia il cambio.
Alcuni colleghi si sono dati malati
Sarebbero passati 8 giorni senza che i 3 infermieri conoscessero il vero riposo, fondamentale anche per potersi mantenere freschi, fisicamente e mentalmente, ad affrontare un duro lavoro come quello dell’infermiere.
Un aspetto che si sottolinea sempre e che, nell’emergenza Coronavirus, avrebbe richiesto unità d’intenti. Alcuni colleghi infatti sono in quarantena per essere stati in contatto diretto o indiretto con persone positive al Coronavirus, ma per altri la situazione sarebbe diversa.
Il Corriere riporta che alcuni infermieri hanno presentato certificati di malattia che giustifichino l’assenza dal lavoro. Sarebbe escluso che siano stati contagiati, perché nei giorni precedenti all’esplosione di casi non sarebbero stati in servizio.
Il risultato sarebbe che il 21 febbraio l’intero turno del mattino non si è presentato, dando inizio ai turni massacranti di Fabio, Giovanna e Dana.
Richiamati gli infermieri in quarantena, no dalla Regione
I 3 infermieri rimasti soli sono stati finora aiutati qua e là da altri colleghi di reparti ora chiusi come il Pronto Soccorso e la Riabilitazione. Altri reparti, invece, si sarebbero rifiutati di prestare aiuto: il Corriere riporta che gli infermieri di Cardiologia riabilitativa non avrebbero voluto esporsi, dato che il loro reparto fino a quel momento era libero da contagi. L’ospedale allora avrebbe provato a richiamare gli infermieri in quarantena, ma dopo una richiesta di consulto la Regione avrebbe negato la possibilità.
La delusione nei confronti del colleghi
Come riportato dal Corriere, la storia dei 3 infermieri comporta una certa delusione verso i colleghi che si sono dati malati, facendoli sentire abbandonati. “La condivisione avrebbe alleggerito fatica e paura – avrebbero detto – e invece ci hanno abbandonato“. Un aspetto che dovranno affrontare, prima o poi: “Con che faccia ci guarderanno negli occhi quando ci rivedremo?“.
Da mercoledì mattina, inoltre, in Medicina sarebbero rimaste solo Giovanna e Dana, perché l’altro infermiere avrebbe sviluppato una febbre da monitorare. Un’emergenza nell’emergenza, che colpisce le persone più esposte e coinvolte nel curare questo paese dal virus e dalla sua psicosi.