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Coronavirus, Zaia: “I cinesi? Mangiano topi vivi”. L’ambasciata: “Basiti”

Pubblicato: 28/02/2020 21:13

Mentre l’Italia è alle prese con il coronavirus e il panico ad esso connesso, la politica fa ben poco per raffreddare la situazione. Dopo l’exploit del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e del suo video con tanto di mascherina, è ora Luca Zaia, governatore del Veneto, ad alimentare le polemiche.

Lode all’igiene degli italiani

Il governatore Zaia si è lasciato andare ad un’uscita quantomeno fuori luogo nel corso di un’intervista ad Antenna3. Il leghista ha dispensato lodi all’igiene degli italiani dichiarando che se il coronavirus è sotto controllo, con pochi contagiati e vittime, sarebbe perché “L’igiene che hanno gli italiani, la formazione culturale, è quella di farsi la doccia, di lavarsi, di un regime di pulizia personale che è particolare. Anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti… C’entra perché è un fatto culturale“.

Insomma, se non siamo in ginocchio a causa di un’epidemia di COVID19 sarebbe grazie e soprattutto ad una generalizzata igiene personale che deriverebbe da un fattore culturale. Il parere sanitario di Luca Zaia, comunque, non si ferma solo ai confini nostrani.

Zaia: responsabilità dei cinesi per il coronavirus

Il governatore veneto continua spiegando invece che la Cina sarebbe in parte responsabile della proliferazione del virus. Questo perché, notoriamente secondo Zaia, “i cinesi li abbiam visti tutti mangiare i topi vivi o altre cose del genere. È un fatto anche di corredo, perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato“.

Pioggia di critiche sul governatore veneto

Ovviamente queste parole, in un clima certamente provato da quella che sta diventando una febbre anche in senso sociale, non sono passate inosservate.

Il portavoce dell’ambasciata cinese in Italia ha rilasciato un comunicato molto duro sulle “in merito alle posizioni espresse da un politico italiano sulla Cina“.

La CGIL Veneto si è dissociata nettamente dalle parole di Zaia “sul popolo cinese e ci sentiamo in obbligo di chiedere scusa ai cittadini cinesi per quelle parole scomposte. Le affermazioni di Zaia non rispecchiano in alcun modo il sentire dei veneti“.

tweet della cgil veneto
Il tweet della CGIL Veneto

La Regione Veneto, oltre a contare rapporti economici importanti con la Cina, deve anche fronteggiare la psicosi coronavirus. Solo ieri un 26enne di origini cinesi è stato aggredito con una bottigliata a Vicenza, accusato di essere un untore. Un clima molto teso a cui i politici in primis dovrebbero rispondere in maniera seria.

Ultimo Aggiornamento: 29/02/2020 10:06