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Chef contro il Coronavirus: Iginio Massari dona 3 respiratori, Angelo Sassu si offre volontario

Pubblicato: 11/03/2020 12:20

Il settore della ristorazione e del turismo è senza dubbio uno di quelli più in difficoltà in questo momento: la minaccia del contagio da coronavirus sta decimando le attività aperte che per scarsità di clienti si ritrovano a non sapere bene come fare.

In molti, invece, hanno deciso di chiudere spontaneamente per salvaguardare la clientela, evitando dunque di incentivare la frequentazione di luoghi pubblici. Alcuni di loro, inoltre, hanno deciso di dare un aiuto attivo alle strutture ed alla popolazione.

Iginio Massari: respiratori per gli Spedali di Brescia

Iginio Massari, il genio italiano della pasticceria, ha deciso di dare il suo contributo in un momento così difficile. Oltre a chiudere volontariamente i locali di Brescia, Milano e Torino, il re del dolce ha deciso di fare una donazione speciale: ha infatti comprato 3 respiratori che sono stati dati agli Spedali Civili di Brescia. Inoltre ha promosso una raccolta fondi con La Zebra onlus, per l’acquisto dei respiratori.

Su Facebook, Massari ha pubblicato un appello accorato: “Non riteniamo bastevole la chiusura dei locali. La doverosa tutela delle persone passa soprattutto attraverso la generosità. Per questo ci siamo sentiti in obbligo di donare tre ventilatori per la Rianimazione agli Spedali Civili di Brescia per l’emergenza del coronavirus. Aiutateci a sostenere questa iniziativa, adesso tocca a voi!I prodotti della pasticceria saranno disponibili in modalità delivery.

Angelo Sassu, volontario in Sardegna

Tra gli animi generosi del mondo della ristorazione c’è anche Angelo Sassu,, chef del ristorante di un hotel a 4 stelle a Gressoney. L’hotel ha chiuso e Sassu ha deciso di tornare a casa sua in Sardegna. Lo chef ha però deciso di non rimanere con le mani in mano, e si è reso disponibile -dopo il periodo di quarantena obbligatorio- alla sua comunità. Su Facebook, ha infatti scritto: “Rientro a casa – scrive – e offro la mia disponibilità in tutte le strutture, specie dove ci sono anziani e gente in difficoltà, naturalmente in cucina e gratis”.