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Coronavirus: fosse comuni in Iran, nessun caso riportato in Corea del Nord

Pubblicato: 13/03/2020 16:09

Mentre l’Italia affronta quotidianamente l’emergenza del Coronavirus e i numeri di morti e contagiata crescono di giorno in giorno, in altre parti del mondo la situazione sembra meno tragica. Sembra, quantomeno, perché sono molti i dubbi che stanno emergendo sulle reali condizioni di alcuni paesi, come l’Iran e la Corea del Nord. La Russia, invece, riporta un ristrettissimo numero di casi.

La situazione in Iran: si scavano fosse comuni?

Tra i primi paesi colpiti dal Coronavirus, c’è stato anche l’Iran. Dopo l’ovvia Cina, la Corea del Sud e prima di noi, era questo il paese in cui si stava verificando il maggior numero di casi e di morti. Secondo gli ultimi numeri riportati da Adnkronos, i decessi da Covid-19 sarebbero saliti a 514, ma numerose fonti estere puntano il dito contro i dati rilasciati.
Inoltre, alcune immagini satellitari inizialmente divulgate dal New York Times mostrerebbero che l’Iran starebbe costruendo fosse comuni da fine febbraio. Le immagini provengono dalla città di Qom, circa 75 km da Teheran. Una situazione che denuncerebbe un numero molto più alto di morti: a fine mese, un legistratore di Qom avrebbe riportato 50 morti in città, mentre il ministero ne dichiarava 12, riporta The Guardian.

Il sospetto sulla reale portata del virus

Le accuse nei confronti dell’Iran prendono corpo sia dall’alto numero di contagi tra gli alti ranghi politici ed ecclesiastici dell’Iran, sia dalle parole di Amir Afkhami, docente della George George Washington University ed esperto dell’epidemia di colera in Iran. Il The Guardian riporta le sue parole: “Non mi sorprende che stiano cercando di costruire fosse comuni e di nascondere il vero impatto della malattia“.
Secondo il professore, il motivo è legato alla forte partnership commerciale con la Cina, che ha spinto l’Iran a non attuare severe misure contenitive.

44 persone morte per avvelenamento da alcol

Sempre riguardo la situazione iraniana, si apprende un’altra notizia da un comunicato stampa ricevuto dallo Sportello dei Diritti. In Iran 44 persone sarebbero morte per avvelenamento da alcol, con centinaia di ricoveri. Secondo quanto riportato, sarebbe circolata la voce, smentita dall’Oms stessa, che “un mix di l’alcol e cloro può impedire il passaggio del coronavirus nel corpo“.

Il silenzio assoluto della Corea del Nord

A fare ancora più rumore, è il silenzio della Corea del Nord sul Coronavirus. Finora, riportano numerose fonti estere, il governo del paese non ha dichiarato nessun contagio da Covid-19. Una situazione difficile da credere, considerando anche gli strettissimi rapporti commerciali con la Cina. Kim Jong-un si sarebbe limitato a inviare una nota di vicinanza alla Corea del Sud, pesantemente colpita. Media sucoreani a loro volta riportano invece di circa 180 soldati nordcoreani morti per Covid-19(dato riportato da Rai News) e migliaia di persone in quarantena.

Lo strano caso della Russia, enorme ma al sicuro

Mentre altri paesi europei come la Francia si ritrovano in situazioni simili a quelle dell’Italia, c’è da segnalare quello che finora sembra un unicum del panorama mondiale. La Russia, infatti, ad oggi riporta 45 casi confermati di Coronavirus, secondo i dati recenti dell’agenzia russa Tass. La statistica e gli stretti rapporti commerciali con la Cina, specie dopo le sanzioni, spinge al dubbio, ma forse il motivo sta nelle misure adottate già dall’inizio dell’epidemia.
La Russia infatti è stata tra i primi paesi a sospendere voli, collegamenti ferroviari, istituire quarantene obbligatorie per chi rientra nel paese e infine cancellare eventi di massa. Una situazione che sembra aver pagato, tanto da rendere la Russia una sorta di “isola sicura”, nonostante le dimensioni.

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2020 16:14