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Coronavirus, un nuovo esodo dal Nord al Sud Italia: treni pieni a Milano

Pubblicato: 14/03/2020 13:05

È successo di nuovo. Le possibilità di propagazione del coronavirus continuano ad aumentare. Nonostante gli appelli del premier Conte, degli altri esponenti politici e di quasi tutto lo star system a non muoversi di casa, centinaia di persone hanno continuato a viaggiare. Ieri sera è andata in scena la replica dell’esodo di sabato scorso, quando migliaia di cittadini hanno lasciato in massa la zona rossa del Nord per dirigersi a Sud. Treni pieni dunque anche ieri da Milano verso la Sicilia, la Puglia e le altre regioni del Mezzogiorno. Ma, alla luce del decreto firmato ieri dalla ministra delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, relativo alla riduzione dei treni ordinari a lunga percorrenza, “da questa sera i treni notturni non saranno più disponibili“.

La Sardegna ferma gli arrivi

AGGIORNAMENTO 19.30In Sardegna il presidente della Regione Christian Solinas ha bloccato i trasporti ordinari da e per la Sardegna. “Un provvedimento fondamentale, in questa fase cruciale, per proteggere la popolazione sarda dal propagarsi del virus” ha commentato il presidente in un comunicato, “Un sacrificio ulteriore per i sardi, ma utile in questa battaglia. Non è in alcun modo pregiudicato l’approvvigionamento delle merci“.

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Fuga da Milano, come una settimana fa

Una settimana fa, con la fuga di notizie della bozza del decreto che avrebbe isolato la Lombardia, si creò il caos alla stazione di Milano Centrale. Centinaia di persone presero d’assalto i treni in direzione Sud Italia, aumentando esponenzialmente i rischi di contagio. Ieri sera si è assistito ad una scena tristemente analoga. Non essendoci più voli, le persone hanno scelto di prendere i treni ancora disponibili. Il personale della stazione, sottolinea Repubblica, ha denunciato la mancanza di garanzie di sicurezza sanitaria e igienica. “La gente è disposta a viaggiare tutta la notte con persone sconosciute, nella promiscuità obbligata degli spazi di un vagone letto, cioè tre posti, e delle cuccetta a quattro posti”. Nonostante i controlli della polizia sulle autocertificazioni, resta il dubbio: “perché tutta questa gente può partire, visto che l’ultima ordinanza ha fermato l’Italia?”.

Assessore Sicilia: “Rischio di vanificare i sacrifici”

L’assessore regionale alle Infrastrutture della Regione Siciliana Marco Falcone è stato fra i primi a denunciare la situazione. Come riporta l’Adnkronos: Gli enormi sacrifici che gli italiani hanno accettato di compiere per fermare il coronavirus, rischiano di essere vanificati dalle zone d’ombra del Decreto #iorestoacasa come il mancato blocco dei treni. Nelle ultime ore, infatti, sembra che sia ripreso il flusso di viaggiatori che lasciano le Regioni del Nord per raggiungere via rotaia il Mezzogiorno, un’emorragia che richiede divieti ancora più stringenti da Roma”. Per questo motivo, conclude Falcone appellandosi al Governo, si blocchino in giornata i treni per il Sud per chiudere così potenziali linee di contagio e garantire la tutela della salute della popolazione, dal personale viaggiante fino ai cittadini delle Regioni dove ancora il virus sembrerebbe darci il tempo di issare un argine“.

Emiliano: “Migliaia di possibilità di contagio con i pugliesi che tornano”

Analogamente Michele Emiliano, governatore della Puglia, su Facebook scrive: “Di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano migliaia di possibilità di contagio in più. Avrete probabilmente esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertificazioni sulla motivazione del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno. Fatto sta che ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare. In pochi giorni migliaia e migliaia di persone hanno fatto rientro in Puglia aggravando la nostra già drammatica situazione. Vi ricordo che appena arrivate dovete richiudervi in casa e che dovete stare lontani da genitori, fratelli, nipoti, amici, nonni e malati che rischiano di morire se contagiati. Dovrete rimanere in casa almeno per altri 14 giorni e comunque per tutto il tempo di durata del decreto del Presidente del Consiglio”.

Il rimprovero dei medici cinesi

Ultimo, arriva anche il rimprovero dei medici cinesi specializzati, arrivati ieri in Italia per mettere a nostra disposizione la loro esperienza nel contrastare il Covid-19. “Da quanto abbiamo potuto vedere, e in base alla nostra esperienza, per strada ci sono ancora troppe persone e comportamenti da migliorare. Solo se tutti rispetteranno in maniera rigorosa queste indicazioni il 3 aprile se ne potrebbe uscire”. La loro dichiarazione è stata riportata dal Tgcom24.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 16:24