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Coronavirus, vip critici verso i “colleghi”: “Si lamentano della quarantena dai loro attici”

Pubblicato: 19/03/2020 18:21

“Restare a casa” è un concetto che risulta molto differente, in questo momento storico, a seconda di cosa per chiunque di noi “casa” significhi.

Per una persona che vive in una villa sontuosa, la casa è uno spazio decisamente più vivibile di chi vive con una famiglia numerosa in un bilocale. Questa differenza è stata sottolineata anche da alcuni vip, che hanno evidenziato la loro fortuna ed hanno invece condannato l’atteggiamento di chi si lamenta sui social, sviluppando così una riflessione che ha dato, molto da discutere.

Facchinetti: “Ma cosa hanno nella testa?”

Uno dei vip che ha perso le staffe in questi giorni è Francesco Facchinetti, imprenditore che vive con due dei tre figli e con la moglie Wilma a Mariano Comense. Chiunque segua sui social Francesco Facchinetti sa che la sua famiglia vive in una grande casa con uno spazioso giardino.

Ieri, su Twitter, ha scritto: “Ma i personaggi famosi che si lamentano della quarantena dai loro attici, ville, appartamenti da 400 mq in su, ma cosa hanno nella testa?!? Ma lo capiscono che ci sono persone SOLE, famiglie costrette a stare rinchiuse in un monolocale o situazioni anche peggiori?“.

Nelle stories di Instagram ha ribadito il discorso, spiegando che ci sono persone che hanno perso parenti, persone malate che stanno chiuse in casa, e di come sia vergognoso che ci siano persone in situazioni di stabilità economica, in case gigantesche, che si lamentano di vivere un disagio.

Sonia Bruganelli, polemica social

Lo stesso appello è stato fatto da Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis che spesso è stata protagonista di discussioni e dibattiti provocatori sui social. Un giorno fa l’imprenditrice ha scritto: ” ‘Io resto a casa’ lo voglio scritto da chi vive in 50 mq con 3 figli e senza tata. Non da persone che come me hanno case a due piani o ville con piscina e fanno la morale a tutti. Grazie.”.

Alcuni hanno interpretato questa frase come una provocazione, come se fosse un modo per dire che chi vive una situazione di disagio sarebbe più giustificato a non appoggiare la filosofia del “rimanere a casa”. In realtà, è stato chiarito che le intenzioni di Sonia Bruganelli erano quelle di criticare coloro che fanno appelli senza considerare quanto, nella loro situazione, sia facile parlare.