Vai al contenuto

Coronavirus, l’Ue promuove SURE: 100 miliardi per aziende e lavoratori

Pubblicato: 02/04/2020 21:32

L’Unione Europea cerca di tenere insieme il mercato unico, dopo le recenti fratture in merito ai coronabond che rischiano di spaccarla. Dopo la sospensione del Patto di Stabilità, la mossa della Commissione europea è stata l’istituzione di un fondo da 100 miliardi di euro, il SURE (Support to mitigate Unemployment Risks). L’obiettivo è sostenere gli Stati membri nelle misure per salvaguardare posti di lavoro colpiti dalla pandemia del coronavirus.

Una potenziale boccata d’ossigeno per l’Italia, oggi che Confindustria certifica un crollo “devastante” della produzione. Il governo continua a muoversi dopo le ultime misure introdotte, con il ministro Roberto Gualtieri ha promesso nel provvedimento di aprile un’iniezione di liquidità da 200 miliardi.

SURE, la “cassa integrazione” europea da 100 miliardi

In un momento in cui le aziende si trovano a dover ridurre l’orario di lavoro degli impiegati, o a tagliare l’organico nei casi più disperati, l’Unione Europea si muove per aiutare gli Stati membri. La Commissione di Bruxelles ha deciso di istituire un fondo, il SURE, per prestiti a tassi bassissimi così da finanziare gli strumenti a protezione dei lavoratori, autonomi e dipendenti, nei vari Paesi.

I soldi del fondo, 100 miliardi, sono presi in prestito dai mercati finanziari per emettere titoli garantiti dall’Ue. Una sorta di “cassa integrazione” europea per evitare un’ondata di disoccupazione che rischierebbe di piegare i Paesi più colpiti dal coronavirus.

Tweet di Carlo Cottarelli
Tweet di Carlo Cottarelli

All’Italia circa 35 miliardi

All’Italia potrebbero arrivare dal fondo circa 35 miliardi. L’obiettivo è di concorrere ad implementare gli strumenti dello Stato per evitare esuberi, e così allontanare la prospettiva che uno “shock temporaneo abbia ripercussioni negative più gravi e durature sull’economia e sul mercato del lavoro“.

Gentiloni: “Passo storico”

Uno dei fautori dell’istituzione del SURE, il commissario agli Affari economici dell’Ue Paolo Gentiloni, saluta con entusiasmo questa svolta. “Questa è la prima risposta comune dei Paesi europei sul piano delle politiche di bilancio“, ha dichiarato a Radio Anch’io, “È il primo passaggio simbolico storico embrionale alla messa in comune del debito, dell’impegno attuale e futuro“.

Gentiloni confida che dopo i SURE bond seguiranno altri passi, magari gli stessi coronabond su cui si litiga in Europa: “Abbiamo degli obbiettivi comuni e li dobbiamo finanziare in comune“. Sul Mes, invece, il commissario si allinea a Conte: “Nasceva in un’altra crisi in cui c’erano alcuni Stati da salvare con condizioni pesantissime, questo strumento così concepito non è adatto alla crisi attuale“.

Von der Leyen: “Salverà milioni di posti di lavoro”

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo la lettera in cui ha chiesto scusa all’Italia, ha commentato l’istituzione del SURE. “Noi europei soffriamo per la più grande tragedia umanitaria dalla Guerra. Abbiamo tutti il cuore spezzato per la morte morte di molte migliaia di persone uccise dal coronavirus“.

Nel video messaggio, la presidente esprime solidarietà a Italia e Spagna, i Paesi più colpiti. “La nostra vita quotidiana è cambiata drasticamente. Milioni di persone non possono andare a lavoro ma devono comunque comprare alimenti e pagare le bollette. Aziende stanno pagando stipendi ai loro dipendenti anche se adesso non stanno producendo soldi“, continua, “L’Europa sta venendo in loro soccorso con una nuova iniziativa. Per esempio le regioni intorno a Milano o Madrid sono parte della spina dorsale dell’Europa. Migliaia di aziende forti e sane stanno combattendo per la crisi del coronavirus“.

Il supporto dell’Unione Europea è necessario per superare la crisi: “Questo è il motivo per cui abbiamo sviluppato il concetto di SURE. Mira ad aiutare l’Italia e la Spagna e tutti gli altri Paesi che sono stati colpiti. E lo fa grazie alla solidarietà degli altri Stati membri. Abbiamo imparato dalla crisi finanziaria del 2008“.

Il crollo della produzione in Italia

L’impegno dell’Unione in questo senso è sicuramente una buona notizia per il comparto produttivo italiano, che come spiega Confindustria sta subendo un crollo drammatico. Secondo il rapporto del centro studi dell’associazione, “La produzione industriale nel primo trimestre 2020 è attesa diminuire del 5,4%, il calo maggiore da 11 anni“.

A marzo c’è stata una diminuzione del 16,6% su febbraio, attestandosi ai livelli del 1978: “Le prospettive sono in forte peggioramento. Per il secondo trimestre, anche in conseguenza della chiusura di circa il 60% delle imprese manifatturiere, la caduta dell’attività potrebbe raggiungere il -15%“.

Gualtieri: 200 miliardi per i prestiti ad aprile

A rassicurare le imprese è stato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, che al TG1 ha promesso un “provvedimento molto importante per potenziare l’intervento sulla liquidità che già abbiamo realizzato con altri 200 miliardi di prestiti garantiti che coprano fino al 25% del fatturato di tutte le imprese con il 90% di garanzia dello Stato“.

Il governo, inoltre, intende finanziare la cassa integrazione, “aumenteremo l’indennità per tutti gli autonomi, cercheremo di accelerare anche la riscossione“.

Tweet di Roberto Gualtieri
Tweet di Roberto Gualtieri