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In Cina a Schenzhen il coronavirus vieta la carne di cane e gatto

Pubblicato: 05/04/2020 16:02

Schenzhen è la prima città in Cina che ha deciso di vietare la vendita di carne di cane e gatto. Come si legge su Shenzhen Daily dal prossimo primo maggio non sarà più possibile consumare e vendere carne proveniente da questi animali. Divieto che si aggiunge a quello di febbraio sul consumo di carne di animali selvatici.

Un appello della civiltà umana

La città, a seguito dei primi focolai di Covid-19 e ipotesi di passaggio del virus dagli animali all’uomo, ha iniziato a vietare il consumo di carne di animali selvatici dallo scorso febbraio. Dal prossimo maggio il divieto sarà esteso al consumo di carni di cani e gatti.

La città di Schenzen, che è il polo tecnologico della Cina e una delle principali metropoli dell’estremo sud, ha emanato un regolamento che più su questioni sanitarie si concentra su questioni culturali: “Cani e gatti in qualità di animali domestici hanno stabilito una relazione molto più stretta con gli umani di qualsiasi altro animale. Vietare il consumo di cani, gatti e altri animali domestici è una prassi comune nelle nazioni sviluppate, a Hong Kong e a Taiwan. Questo divieto risponde all’appello e allo spirito della civiltà umana”.

Sanzioni aspre per chi viola il decreto

Chi contravverrà alle disposizioni si ritroverà a pagare sanzioni molto aspre. Le multe vanno da 5 a 30 volte il valore degli animali per chi verrà trovato a mangiare e da 3 a 10 volte per le persone che gestiscono attività poste alla vendita.

Il divieto è stato molto apprezzato dall’ Humane Society International, associazione animalista che ha appoggiato l’operazione governativa come un primo passo verso il contrasto al mercato degli animali domestici. Anche se nella città di Yulin, a poco meno di 100 km di distanza, ha sede il più grande festival della carne di cane.