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Coronavirus e Rsa: la Finanza sequestra documenti in Regione Lombardia

Pubblicato: 15/04/2020 15:28

Guardia di Finanza negli uffici della Regione Lombardia per acquisire documenti potenzialmente utili all’inchiesta su Rsa e gestione dell’emergenza Covid-19. È la notizia che arriva dopo quella relativa alle perquisizioni presso il Pio Albergo Trivulzio e altri centri di cura del Milanese. Novità anche sul fronte di un vasto tessuto di controlli condotti dai Nas: su circa 600 strutture sottoposte a verifica, il 17% avrebbe presentato irregolarità.

Regione Lombardia: GdF acquisisce documenti

Sono giorni di grande fermento investigativo sul fronte della gestione dei pazienti nelle Rsa lombarde durante l’emergenza Coronavirus.

Le indagini della Procura di Milano si concentrano sui contagi e sulla ricerca di eventuali responsabilità intorno a centinaia di decessi finiti sotto la lente degli inquirenti.

Tra gli anziani ospiti delle Rsa della Lombardia, riporta Ansa, al 10 aprile scorso sarebbero morte 1.822 persone. Decessi su cui ora si è acceso l’occhio di un’inchiesta che sta vagliando la posizione di diverse strutture e che, sempre secondo l’agenzia di stampa, avrebbe già visto concluse le prime perquisizioni e acquisizioni di documenti.

Dopo il blitz al Pio Albergo Trivulzio (il cui direttore è stato iscritto nel registro degli indagati pochi giorni fa) e altre Rsa del territorio milanese, le Fiamme Gialle avrebbero orientato l’attività negli uffici della Regione per recuperare carte di potenziale utilità per l’inchiesta.

Stando a quanto si apprende dall’Ansa, l’intervento del Nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Milano sarebbe stato disposto per raccogliere atti e altri elementi inerenti alle direttive in materia di gestione dei pazienti che l’amministrazione regionale e l’assessorato al Welfare avrebbero dato al Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa.

Materiale che, una volta acquisito, sarà oggetto di controlli incrociati da parte di chi indaga per accertare l’eventuale presenza di irregolarità che potrebbero aver favorito la diffusione del contagio.

Nas: su 600 controlli Rsa 17% irregolari

C’è anche una novità sul fronte delle attività svolte dai Nas fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Secondo quanto riporta ancora l’Ansa, delle oltre 600 strutture sottoposte a controllo – tra Rsa, centri di riabilitazione e lungodegenza – il 17% avrebbe presentato irregolarità in merito ai seguenti ambiti: gestione di procedure e spazi protetti riservati a possibili casi Covid-19 positivi, formazione degli operatori e dotazione di dispositivi di protezione individuale (dpi).

Il bilancio delle attività investigative finora condotte sarebbe il seguente: 104 strutture risultate non in regola, 61 denunciati e 157 sanzionati. A questo si aggiungerebbero la sospensione o chiusura di almeno 15 attività. I pazienti sarebbero stati trasferiti in altre strutture.

Tra le città in cui si sono registrati gli interventi dei Nas figurano Taranto, Campobasso, Perugia, Reggio Calabria, Napoli, Roma, Cosenza, Udine e Torino. Dall’inizio del 2020, i controlli dei Nas avrebbero interessato finora un totale di 918 centri, di cui 183, circa il 20%, sarebbero risultati irregolari.

Ultimo Aggiornamento: 15/04/2020 15:31