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Neolaureato torinese progetta la rete metropolitana ideale

Pubblicato: 24/04/2020 17:03

Lorenzo Albrile, 25 anni, laureato in fisica dei Sistemi Complessi, ha sfruttato i giorni di isolamento per progettare un articolato servizio di ferrovia metropolitana per la città di Torino, città che attualmente dispone di una sola linea. In un’intervista esclusiva a The Social Post, Lorenzo racconta la nascita e gli sviluppi del suo disegno.

Un sogno divenuto (quasi) realtà

Anziché abbattermi ho preferito far lavorare la fantasia, immaginare un universo alternativo in cui a Torino nell’ultimo secolo si è preferito privilegiare il trasporto pubblico anziché quello privato, un’altra Torino che ha ricevuto la sua prima linea di metropolitana cent’anni prima della Torino che tutti conosciamo” – spiega Lorenzo Albrile nel post pubblicato su Facebook, divenuto virale – “Ho continuato ad immaginare la rete di quella città espandersi ed allargarsi arrivando a servire in modo efficace i quartieri più popolati e tenendo conto delle periferie“. Se a Dante Alighieri è apparsa in sogno la Divina Commedia, a Lorenzo Albrile è comparsa un’altra idea, che nulla a che vedere con il trascendentale, ma che comunque parla di viaggi, anzi di trasporti: “Ho sognato otto bellissime, affidabili ed efficienti linee di (fanta)metropolitana“.

Come ti è venuta l’idea della metropolitana?

Utilizzo i mezzi pubblici da quando ho iniziato le scuole superiori e tutti i giorni dovevo percorrere quasi per intero il percorso della metropolitana. Come molti torinesi ho sempre apprezzato la comodità della metro e soprattutto il fatto che permettesse di coprire in tempi brevi distanze che con l’auto o con i mezzi di superficie sarebbero state molto più lunghe da percorrere. Per questo motivo negli anni mi sono trovato molto spesso a pensare a come sarebbe la mobilità della città di Torino se ci fosse un sistema di metropolitana capillare ed efficiente in quasi tutti i quartieri. Così, grazie al tempo libero dovuto alla quarantena, quasi per gioco mi sono messo ad immaginare a tavolino il mio sistema di metropolitana ideale.

Impulso creativo o progetto del passato concretizzato?

Un po’ entrambe, anche se non mi azzarderei mai a definire il mio disegno un progetto vero e proprio. Negli anni ho avuto occasione di esplorare tutti i quartieri di Torino e così, partendo dalla mappa della città, ho tracciato dei percorsi che mi sembrassero efficaci e utili. Inoltre, quella che ho pubblicato era solo una parte della mia “fanta-rete”: il progetto, per essere completo, prevederebbe diverse linee di tram in superficie che coprano diversi percorsi circolari seguendo l’impianto stradale della città. In questo modo si garantirebbe un collegamento più efficace nelle periferie e si integrerebbe il sistema radiale delle otto linee di metropolitana.

Come realizzare la metropolitana di Lorenzo Albrile

Secondo i tuoi calcoli, la Città di Torino ha le risorse necessarie alla conclusione della rete metropolitana?

Dietro al mio disegno c’erano ben pochi calcoli economici. Sono ben conscio dei costi che avrebbe un’opera del genere, e certamente non sarebbe realizzabile in tempistiche brevi. Il mio post era più una riflessione su come avrebbe potuto svilupparsi la metropolitana a Torino se nei primi decenni del XX secolo ci fosse stata una diversa sensibilità, più incentrata sul mezzo pubblico che su quello privato. Se si cominciasse oggi a mettere in atto un progetto basato sulla mia idea i costi sicuramente sarebbero elevatissimi. C’è da sperare che vista l’emergenza ambientale ci sia un risveglio di coscienza, non solo a livello comunale o nazionale, che porti all’istituzione di fondi per incentivare una rivoluzione eco-sostenibile. Detto questo, vedo in uno sviluppo della rete della metropolitana anche un’occasione per valorizzare il patrimonio archeologico sepolto sotto il centro della città con la realizzazione di stazioni museo specialmente sotto il quadrilatero.

Quali potrebbero essere, a tuo avviso, le tempistiche di realizzazione del progetto?

Con un impiego corretto (e forse un po’ utopico) delle risorse e della forza lavoro probabilmente ogni linea richiederebbe tra i 5 e i 10 anni per essere costruita e considerando che il mio disegno prevede sette ulteriori linee oltre a quella esistente, la rete potrebbe essere molto ottimisticamente completata tra i 50 e 70 anni.

La scoperta del progetto da parte dei cittadini

Che ruolo hanno avuto i social media nella diffusione della tua Fanta-metropolitana?

Sicuramente i social hanno giocato un ruolo fondamentale nella diffusione del mio disegno, considerando che l’avevo soltanto pubblicato sulla mia pagina per mostrarla ai miei contatti, a tempo perso. Mai avrei pensato che avrebbe avuto tutta questa eco e tutta questa diffusione. Evidentemente ha infiammato gli animi dei torinesi che vogliono un cambiamento e sono stufi di respirare un’aria terribilmente inquinata ogni autunno e ogni inverno.

Ti sei laureato a dicembre in fisica dei sistemi complessi. Dopo la laurea come è andata la ricerca del lavoro?

Ho ricevuto diverse proposte di lavoro interessanti da quando mi sono laureato, ora sto approfittando del tempo libero di questi giorni anche per capire quale sarà la mia strada futura.

Qual è stato il riscontro del Gruppo Torinese Trasporti al tuo progetto?

Non era assolutamente mia intenzione proporre il disegno a GTT: io mi sono limitato a pubblicarlo sul mio profilo Facebook e da lì le cose si sono mosse da sole. Quando ho ricevuto la telefonata da GTT mi sembrava incredibile. Ovviamente un progetto del genere piacerebbe a tutti, ma è impossibile non riconoscere le difficoltà che ci sarebbero nel realizzarlo. Tuttavia, è stato apprezzato questo sentimento diffuso di volontà di cambiamento e di miglioramento della rete del trasporto pubblico catalizzato dal mio post.

Hai ricevuto nuove proposte di lavoro dopo la divulgazione del progetto?

Non parlerei di vere e proprie proposte di lavoro, ma diverse persone mi hanno contattato per scambiare idee e pareri sul futuro della mobilità pubblica torinese. Sarebbe bello assistere ad una vera e coraggiosa rivoluzione ecologica dei mezzi pubblici, e perché no, magari potervi contribuire anche solo a livello concettuale. Non sono un progettista né un urbanista, ed è giusto che siano queste figure ad occuparsi della realizzazione pratica dei progetti.

Come immagini Torino tra 10 anni?

Spero di vedere la seconda linea della metro realizzata almeno in parte! Allo stesso modo spero in un aumento delle linee tranviarie e in un miglior collegamento delle periferie che migliori la qualità della vita della maggior parte dei cittadini e che riduca in modo significativo il numero di auto in circolazione. Mi piacerebbe anche vedere molte più pedonalizzazioni tipo quella di via Monferrato. Il mio sogno proibito è un quadrilatero romano quasi interamente pedonale…

Quali sono le parole che ti ha fatto più piacere sentire riguardo al progetto?

I complimenti ricevuti sono stati davvero incoraggianti, mi hanno fatto capire che davvero tanti torinesi vorrebbero vedere un cambiamento radicale nella rete e nel funzionamento dei mezzi pubblici. Forse potremmo essere pronti a cominciare a percorrere la lunga strada che potrebbe portarci dall’essere “la città dell’automobile” a diventare “la città col sistema di mezzi pubblici più efficiente”

Personalmente, spero che questo collegamento venga realizzato quanto prima, che si tratti di una metropolitana sotterranea oppure di altro, e che non si limiti soltanto all’area urbana di Torino ma anche a tutta la prima cintura, cosicché la mobilità diventi un servizio a cui tutti si possano affidare come prima scelta.




Ultimo Aggiornamento: 24/04/2020 17:25