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Bergamo, calci e pugni alla compagna: arrestato a un mese dall’omicidio

Pubblicato: 26/04/2020 17:23

La notte tra il 30 e 31 marzo scorso una giovane donna di 34 anni, Viviana Caglioni, era stata brutalmente aggredita dal suo compagno nella propria abitazione. Dopo una settimana dalla terribile aggressione la donna non ce l’ha fatta e lo scorso 6 aprile è morta. A seguito di accurate indagini l’uomo, 42enne di Bergamo, è stato accusato di omicidio volontario pluriaggravato. Anche la madre della vittima è indagata.

Quando la convivenza forzata può essere più pericolosa del virus

L’omicidio di Viviana è avvenuto in piena emergenza coronavirus. Le misure restrittive che obbligano a restare a casa per ridurre il rischio di contagio da Covid-19 possono rivelarsi fatali per le tante donne vittime di violenza domestica. In alcuni casi la convivenza forzata può essere più pericolosa dal virus, e lo testimonia la tragica storia di Viviana.

Gli inquirenti non credono alle dichiarazioni di Locatelli

In un primo momento Cristian Michele Locatelli, compagno della vittima, con precedenti per reati violenti, aveva dichiarato che Viviana fosse caduta accidentalmente in casa. La tesi dell’incidente domestico non aveva convinto i medici, in quanto, visitando donna, avevano notato delle strane ferite che non potevano essere state causate da una caduta. La procura di Bergamo, dopo settimane di indagini svolte scrupolosamente, ha dichiarato che Viviana Caglioni è stata uccisa dal suo compagno. L’omicidio ha avuto luogo a Bergamo, in via Maironi da Ponte, nella casa in cui Viviana e Cristian vivevano in compagnia della madre di lei e dello zio.

La svolta alle indagini arriva grazie allo zio di Viviana

Gli investigatori, nel corso delle indagini, avevano interrogato anche la madre di Viviana, la cui testimonianza coincideva perfettamente con quanto dichiarato da Locatelli. Gli inquirenti però, non essendo convinti della versione dei fatti che gli era stata fornita, avevano deciso di ricorrere alle intercettazioni telefoniche. La svolta alle indagini è arrivata grazie alla testimonianza dello zio della vittima, il quale ha fornito una descrizione dettagliata di quanto avvenuto la notte dell’omicidio. L’uomo ha parlato della violenta aggressione messa in atto da Locatelli. Viviana, a causa dei violentissimi colpi sferrati dall’uomo, era svenuta, rimanendo priva di sensi per un’ora, prima che arrivassero i soccorsi.

La confessione di Locatelli arriva dopo l’arresto

Locatelli ora è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato dai motivi abbietti e futili. Solo dopo l’arresto il 42enne ha confessato di aver picchiato violentemente la donna per gelosia, ammettendo di averle sferrato calci e pugni alla testa e all’inguine.