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Fase 2, parrucchieri chiusi fino a giugno: scattano le proteste

Pubblicato: 27/04/2020 19:14

Sono molte le categorie scontante dopo l’annuncio del premier Conte di quelle che saranno le misure e i calendari della Fase 2. Molte le aziende che possono ripartire, ma per altri si prospetta un altro mese di chiusura forzata: tra questi anche i parrucchieri. Da Padova, arriva notizia della protesta di un salone, i cui titolari si sono incatenati in negozio.

I parrucchieri potrebbero riaprire solo a giugno

La situazione è tremendamente delicata: da un lato la necessità di continuare a invertire il trend dei morti e dei contagi, per assicurare la vittoria contro la pandemia da Coronavirus. Dall’altro, la necessità di ripartire e non bloccare interamente l’economia del Paese. Un punto sottolineato anche da Giuseppe Conte nell’illustrare il piano per la Fase 2, dalla quale però sono ancora escluse molte categorie professionali.

Industrie e cantieri possono ripartire dal 4 maggio, per gli esercizi commerciali si attende il 18 del mese, mentre per bar, ristoranti e parrucchieri nulla da fare fino ad almeno il primo giugno.

La protesta dei parrucchieri di Padova

Questa ondata di malcontento trova sfogo in alcune iniziative di proteste da parte delle categorie escluse. Rimbalza ora sui quotidiani la notizia di 2 parrucchieri di Padova, Agostino e Stefano, titolari di un salone, che si sono incatenati nel loro negozio. Nel video diffuso in rete, hanno dato sfogo alle loro preoccupazioni: “Abbiamo deciso di fare questo, come altri colleghi, perché ieri sera come tutti aspettavamo con ansia il grande discorso del premier“.

Lo stesso, però, ha decretato l’alt fino a giugno. “Signor presidente – dice uno dei titolari – forse lei non si rende conto che alzare la serranda, in cui siamo in 6 famiglie, vuol dire avere mediamente 18-20 mila euro di costi mensili“. Costi dati da “stipendi, affitti, bollette e mutui“.

Parrucchieri incatenati a Padova
Parrucchieri incatenati a Padova

Le misure di sicurezza ci sarebbero

Nei giorni scorsi, quando trapelavano le prime informazioni sulle condizioni per riaprire, erano state divulgate alcune ipotetiche regole su come avrebbero potuto riaprire i parrucchieri. Gli stessi titolari protagonisti della vicenda, hanno specificato qualcosa in tal senso: “La nostra categoria da 15 anni basa la sua attività sull’igiene, con attrezzi, mascherine e guanti, per salvaguardare noi e la clientela. Siamo ed eravamo pronti a tutto“.

L’unica speranza, al momento, è che la situazioni migliori in fretta e a tal punto da poter anticipare i tempi.

Ultimo Aggiornamento: 27/04/2020 19:15