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Milano, botte e insulti in un centro per disabili: “Un vero lager”

Pubblicato: 29/04/2020 18:41

Dalla provincia di Milano arriva notizia di un’indagine dei Carabinieri contro due operatori di una struttura per disabili. I due sono stati arrestati per violenze e minacce contro 2 pazienti disabili del centro. Dalle indagini, è emerso un quadro sconcertante delle azioni dei due operatori.

La denuncia è partita dai responsabili

Tristemente, non è la prima volta che accadono cose del genere: un caso simile è accaduto anche in una casa famiglia per minorenni. La notizia odierna, riportata da numerose fonti, arriva da Settimo Milanese, comune alle porte di Milano. Qui si trova la struttura socio-sanitaria CSS, Comunità alloggio Villa Sacro Cuore. Stando alle fonti, sono stati i responsabili stessi della struttura ad allerta e richiedere l’intervento dei Carabinieri contro 2 operatori del centro, che ospita persone con disabilità.

Si apprende che le indagini dei Carabinieri di Settimo Milanese sono partite a febbraio, tramite l’ausilio di telecamere nascoste posizionate nelle stanze di alcuni ospiti. La condotta che è stata registrata ha spinto l’Arma ad arrestare 2 operatori sanitari, entrambi di nazionalità italiana.

Insulti e botte a 2 ospiti autistici

Le fonti riportano anche la tremenda natura delle azioni compiute dai 2 arrestati. Nello specifico, le vittime sarebbero un uomo 46enne e una donna 38enne, entrambi affetti da grave ritardo mentale e autismo infantile, una condizione molto problematica. Contro di loro si sarebbero accaniti i 2 operatori, con botte, schiaffi e ripetuti insulti.

Tra questi, numerose fonti riportano che alle vittime venivano dette cose come “Ti spacco la faccia“, “Sei una rincoglionita” o “mettiti a dormire, rompipalle“.

Per il gip è un vero e proprio lager

A seguito delle indagini, è stato diposto l’arresto dei 2 operatori, ora accusati di maltrattamenti aggravati dal fatto che sono stati eseguiti su persone disabili. Stando a quanto riporta Repubblica, il gip che ha firmato gli arresti domiciliari ha sottolineato le “reiterate condotte violente e lesive della dignità personale“. Nel provvedimento, si rende noto l’efferatezza delle azioni criminose, “idonee a tramutare la struttura sanitaria in un vero e proprio lager“.

Viene riferito inoltre che i responsabili della struttura avrebbero immediatamente sospeso i propri dipendenti, oltre ad aver offerto sostegno ai familiari delle 2 vittime.