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Coronavirus, pagamento di tasse e contributi rinviato al 16 settembre

Pubblicato: 08/05/2020 19:05

Il pagamento di tasse e contributi, sospeso per l’emergenza Coronavirus nei mesi di marzo, aprile e maggio, slitterà al 16 settembre. L’annuncio del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in videoconferenza con le parti sociali, placa momentaneamente gli animi di imprese, professionisti e lavoratori autonomi ma non li soddisfa. Duramente colpiti dal tracollo economico conseguenza della crisi sanitaria, questi speravano in una sospensione dei pagamenti fino a dicembre.

Prorogato il pagamento degli adempimenti fiscali

Il Decreto Liquidità di aprile aveva sospeso i versamenti di tasse e tributi per i mesi di marzo e aprile, dando in questo modo una boccata di ossigeno alle imprese. Il termine di pagamento allora individuato – il 30 giugno – è però troppo stringente per imprenditori e lavoratori autonomi, il cui fatturato si è drasticamente ridotto. Per questo motivo, secondo quanto anticipato da Gualtieri, il Decreto maggio farà slittare questa data al 16 settembre, dopo l’estate. Il Sole 24 Ore stima che si tratti di circa 20 miliardi di euro di adempimenti fiscali.

Atti di accertamento e cartelle esattoriali: la notifica nel 2012

Sempre il Sole 24 Ore ricorda che aleggia nell’aria anche il pagamento di oltre 30 milioni di euro tra atti di accertamento e cartelle esattoriali. L’Agenzia delle Entrate dovrebbe notificarli tra giugno e dicembre, ma il carico fiscale potrebbe diventare eccessivo. Le fonti riferiscono che il Governo starebbe ipotizzando di prorogare la notifica al 2021.

In attesa del “Decreto maggio”

Lo slittamento delle scadenze fiscali manca ancora dell’ufficializzazione nero su bianco. Si fa infatti attendere il cosiddetto Decreto maggio, la maxi manovra da 55 miliardi per dare sostegno all’economia italiana. Annunciato per la fine della settimana, sembra che i tempi si dilateranno ulteriormente, in attesa di un Consiglio dei ministri nel weekend per discutere i punti più critici.

Punti che sono numerosi, dalla regolarizzazione dei migranti al reddito di emergenza, e che vedono la maggioranza divisa. Il decreto dovrà dare risposte concrete anche al mondo del turismo e della cultura, un “settore in ginocchio” secondo il Ministro Franceschini. Un decreto, di questi tempi, fa sempre discutere, ma bisognerebbe saper riconoscere quand’è il momento di sotterrare l’ascia di guerra e dare un segnale di coesione.