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Conte respinge l’ombra della crisi interna: “Non mi sento accerchiato, il governo non cade”

Pubblicato: 07/06/2020 15:46

Nessun accerchiamento, nessuna crisi, il governo è solido e va avanti, perché è urgente agire nell’immediato. Parola di Giuseppe Conte. In un’intervista al Corriere della Sera, il premier rassicura: “Non mi pare di essere accerchiato più di quanto lo fossi nella prima fase. In tutti questi mesi ho sentito dire in continuazione: Conte cade, Conte cade. Fa parte del gioco, ho imparato a non meravigliarmi. Ma come si vede e si vedrà, non è così”.

In vista degli Stati generali: “Clima migliore di quanto sembri

Nonostante i battibecchi interni, le critiche e i titoli dei giornali, il premier sostiene con chiarezza la tenuta del suo esecutivo. “La verità è che quando si arriva alla sostanza delle cose, asciugandole dalle polemiche, ci si rende conto che questa maggioranza è composta da partiti responsabili, che capiscono bene quali siano le priorità del Paese. Il clima è migliore di quello che sembra”. La fase 3 dunque non dovrebbe comportare la caduta del governo, anzi. La fase successiva all’emergenza coronavirus, e forse la più delicata, è già in atto: la ripartenza economica dell’Italia orchestrata dal premier entra nel vivo. Nei prossimi giorni, come annunciato da Conte, si terranno a Palazzo Chigi gli “Stati generali dell’economia”, che riuniranno allo stesso tavolo “le migliori forze del Paese per raccogliere le idee più efficaci”.

Il premier Conte: “Non possiamo ritardare

Non possiamo ritardare il confronto con imprenditori, sindacati, categorie. L’urgenza non nasce da un mio capriccio ma dalla realtà che preme. Sento dire che occorre farlo con calma. Ma quale calma? Ci prendiamo qualche giorno per coinvolgere appieno le forze di maggioranza, e lo facciamo”. Questa mossa, sostiene Conte, sarebbe stata partorita già da diverso tempo, e sarebbe condivisa anche dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ciò si deve, sottolinea il premier, alla sua abitudine di lavorare sempre avendo una strategia. “Quella sulla fase del dopovirus avevo cominciato a prepararla già durante l’emergenza”, aggiunge. In conclusione, Conte ringrazia papa Francesco per aver sostenuto le sue decisioni. “L’ho chiamato senza chiedergli niente. E lui il giorno dopo ha parlato appoggiando le misure che avevamo preso per proteggere la salute della popolazione”.

Ultimo Aggiornamento: 07/06/2020 15:59