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Vittorio Sgarbi rischia di annegare: il suo racconto a Barbara d’Urso

Pubblicato: 08/06/2020 13:22

Nella 50esima puntata di Live – Non è la d’Urso, la conduttrice Barbara d’Urso ha ospitato Vittorio Sgarbi in videocollegamento. Il critico d’arte sembra essere tornato all’usuale verve dopo gli attimi di paura vissuti pochi giorni fa sulle coste albanesi, dove ha rischiato di annegare.

Vittorio Sgarbi “spavaldo di natura”

“Sei vivo, Sgarbi?”, domanda la conduttrice ironicamente. In studio viene mostrata la video testimonianza della lotta tra il critico d’arte e le impetuose onde che il 5 giugno battevano la spiaggia di Palasë, in Albania, dove Sgarbi si era recato. “La giornata non era buona, il mare era mosso”, racconta l’ospite a Barbara d’Urso. Vittorio Sgarbi, colpito dalla bellezza del posto, non si è fatto scoraggiare dal mare burrascoso. “Io sono un po’ spavaldo di natura e pensando che il mare lo avevo visto tante volte, nonostante le onde sono andato in acqua, dichiara in tv.

Il provvidenziale intervento della figlia

La sua iniziativa ha ricevuto scarsa adesione: soltanto la figlia si è avvicinata alla riva insieme a lui, tenendo pudicamente addosso i pantaloni. Vittorio Sgarbi ha però sottovalutato la rabbia dei flutti. “Ho perso la misura dello spazio e ho sentito potente l’onda tre volte, ricorda. Nelle immagini lo si vede annaspare a pochi passi dalla riva, in balìa delle onde e incapace a rialzarsi. Fondamentale l’intervento della figlia, tanto che Barbara D’Urso domanda: “Devi la vita a tua figlia?”. Sgarbi annuisce con convinzione: “Lei è stata bravissima – conferma alla conduttrice – era presente, era vigile”. Il critico sopravvissuto aggiunge: “Non so quale fosse il limite del rischio”.

“Sono uscito dall’acqua nudo”

Salva la vita, Vittorio Sgarbi ha dovuto affrontare una perdita a suo dire gravissima. L’uomo racconta di essere uscito dall’acqua nudo, avendo perso occhiali e mutande tra le onde. “Tanto tu non ti imbarazzi sicuramente”, chiosa la d’Urso. Infatti il critico d’arte non ha dato molta importanza al fatto di ritrovarsi in déshabillé, quanto piuttosto allo stato di simil-cecità in cui è piombato. “Il mio problema era il lutto per gli occhiali”,  afferma Sgarbi, esternando la sua sofferenza per trovarsi in posti bellissimi senza vedere nulla. Fortunatamente sono intervenuti i rinforzi: il sindaco di Valone, sua guida nel tour albanese, è riuscito a fargli arrivare da Tirana un paio di occhiali nuovi entro la fine della giornata.