Uccisa a coltellate e poi impiccata ad un albero: la storia della 28enne Tshegofatso Pule, la ragazza trovata morta a Johannesburg in Sudafrica, ha scosso l’intero Paese ed ha fatto il giro del mondo.
Prima scomparsa, poi ritrovata impiccata
Oggi per tutti lei è Tshego, la ragazza nella foto con le freccine, incinta all’ottavo mese, simbolo della violenza in Sudafrica. La 28enne era stata vista per l’ultima volta al Westlake Complex Florida di Roodeport. A quanto pare la giovane era in compagnia del fidanzato e le telecamere di sicurezza l’avrebbero ripresa mentre quest’ultimo la accompagnava ad una macchina guidata da una persona, che l’avrebbe portata via.
Questo accadeva il 4 giugno scorso: pochi giorni dopo il corpo della ragazza è stato ritrovato con ferite da arma da taglio al petto, appesa ad un albero.
Il fidanzato ascoltato dalle autorità
Non ci sono state accuse formali a nessuno per l’omicidio di Tshegofatso Pure e del bambino che portava in grembo, morto con lei: solo il suo fidanzato è stato ascoltato dalla polizia sudafricana.
Il violentissimo omicidio ha riacceso un dibattito già esistente nel Paese sul fatto che la violenza sulle donne sia un problema non ignorabile. L’anno scorso era stato lo stesso Presidente, Cyril Ramaphosa, a denunciare il fatto che il Sudafrica fosse “uno dei luoghi più pericolosi al mondo in cui essere una donna”.
Alla ricerca dell’assassino
Enca.com, sito di notizie sudafricano, ha riportato le parole di Ntombi Zwane, un amico di famiglia: “Era incinta di 8 mesi: ci auguravamo di fare un baby shower ed era in programma che partorisse la prima settimana di luglio. È stata uccisa brutalmente, non so chi potrebbe fare una cosa così crudele”.
Su Twitter è diventato virale l’hashtag #justicefortshego per chiedere che venga il più presto possibile consegnato un colpevole per la morte della ragazza.