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Mario Cerciello Rega, le sue ultime parole ascoltate in aula: il suocero sviene

Pubblicato: 16/07/2020 11:38

L’ultima udienza del processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega ha sconvolto tutti coloro che erano presenti ad assistere.

In aula è stato infatti ascoltato l’audio della chiamata al 118 che Andrea Varriale, collega di Mario Cerciello Rega, aveva fatto dopo che i due erano stati aggrediti a coltellate ds Finnegan Lee Elder e Natale Gabriel Hjorth. La voce sofferente di Mario Cerciello Rega ha provocato forti reazioni in aula, tra cui lo svenimento del suocero del ragazzo.

La voce di Mario in aula, il suocero sviene

Sono stati momenti molto difficili: nessuno aveva, fino a quel momento, ascoltato la voce di Mario Cerciello, che si lamenta perché ha appena ricevuto le coltellate mortali: nel momento in cui la sua voce strozzata ha riempito l’aula, il suocero del ragazzo è svenuto, mentre la vedova disperata andava in suo soccorso in lacrime.

La testimonianza di Andrea Varriale è stata estremamente forte: “Ci avviciniamo ai due e tiriamo fuori il tesserino dicendo che eravamo carabinieri. Dopo esserci qualificati ho riposto in tasca il tesserino. Mario ha fatto la stessa cosa. Abbiamo fatto quello che facciamo sempre. Loro non avevano nulla in mano. Noi andavamo ad identificare due persone.

L’aggressione a Varriale e Cerciello Rega

Subito dopo, in una manciata di secondi, l’aggressione imprevedibile: “I due ci hanno immediatamente aggrediti. Io fui preso al petto da Natale e rotolammo in terra. Allo stesso tempo sentivo Cerciello che urlava ‘fermati, carabinieri’ e aveva un tono di voce provato”.

Inutili pare siano stati i tentativi di Varriale di soccorrere il collega, che è apparso subito gravissimo: “Tutto è durato pochi secondi. Io lascio andare il mio aggressore perché preoccupato per le urla di Mario. Alzo la testa e vedo lui in piedi che mi dice ‘mi hanno accoltellato’ per poi crollare a terra. Mi sono quindi tolto la maglietta e ho provato a tamponare la ferita, ma il sangue usciva a fiotti. Ho chiamato subito la Centrale per chiedere una ambulanza“.

La missione di Varriale e Cerciello Rega

Andrea Varriale e Mario Cerciello Rega erano sul posto per una missione in borghese, in via Pietro Cossa (nel centro di Roma). Varriale e Rega erano intervenuti su ordine della centrale operativa, che aveva chiesto ai due di presentarsi nel luogo in cui i due americani avevano dato appuntamento a Sergio Brugiatelli, colui che aveva aiutato i due turisti a comprare droga.

Una volta sul posto gli americani si erano accorti dell’imboscata ed avevano aggredito i carabinieri: Cerciello Rega non aveva neanche l’Arma di servizio.