Vivere al Nord Italia costa di più rispetto al Sud, ma sono diverse le città del Settentrione che nel 2019 hanno fatto registrare prezzi stabili o in calo. Tra queste Bologna e Venezia, con una variazione del costo della vita tra le più basse del Paese. E tra i capoluoghi più economici in cui acquistare casa si fa largo Biella, la “Manchester d’Italia” con la sua lunga tradizione produttiva in ambito tessile.
Come emerso in un recente report dell’Istat, nel 2019 la spesa media delle famiglie italiane si è attestata sui 2.560 euro al mese, un dato stabile rispetto al 2018 ma con forti oscillazioni territoriali.
Se nel Nord-ovest una famiglia spende in media 2.810 euro al mese, nelle regioni del Nord-est per il budget familiare occorrono 2.789 euro al mese. Più contenuti i costi nelle altre aree, con i 2.754 euro del Centro Italia e i 2.070 delle Isole. Chiude il Sud, la zona più economica in assoluto, con una spesa media di 2.067 euro al mese.

Le regioni in cui il costo della vita cresce meno
Se il divario Nord-Sud si fa sentire, ancora più evidente sembra essere l’oscillazione tra le diverse regioni. A registrarlo è stata di recente l’Unione Nazionale Consumatori, che sulla base dei dati forniti dall’Istat, ha analizzato la variazione del costo della vita nelle grandi città e nelle regioni nel corso del 2019.
Tra coloro che possono tirare un sospiro di sollievo troviamo sicuramente gli abitanti della Valle d’Aosta, regione che non ha fatto registrare aumenti di prezzi, insieme a quelli della Basilicata (qui l’inflazione è stata dello 0,2% appena, con un aumento della spesa complessiva di 49 euro) e della Sardegna (+0,4%, +90 euro). Ma che succede se ci focalizziamo sulle città? In questo caso la classifica dei centri con minori rialzi è molto variegata e coinvolge capoluoghi sia del Nord che del Sud.
Centro Italia: trasferirsi a Perugia conviene
In fondo a questa speciale top ten della convenienza troviamo il capoluogo umbro: nel corso del 2019 Perugia ha fatto registrare una crescita del costo della vita di appena 0,4 punti percentuali, con un aumento complessivo della spesa di 90 euro. Un dato sicuramente positivo per le famiglie, che quest’anno non si troveranno a sborsare cifre più elevate rispetto agli anni passati.

Per quanto il dato dell’inflazione sia piuttosto stabile, vivere nel capoluogo umbro comporta dei costi in linea con quelli della altre città di media dimensione.
Secondo i dati riportati dall’Università degli Studi di Perugia, la spesa media per un pasto al bar si aggira qui sui 4,50 euro, mentre una serata con pizza e bibita arriva a costare 15 euro circa. La vita può essere però più difficile per uno studente universitario, che per una stanza singola arriva a spendere anche 400 euro al mese.
Bologna, è suo il 9° posto
Nel corso del 2019 il capoluogo emiliano ha fatto registrare un’inflazione dello 0,3%, con un aumento della spesa complessiva di 85 euro.
Anche qui il dato è rassicurante, ma non deve trarre in inganno.

Nonostante l’aumento molto contenuto dei prezzi, Bologna si contraddistingue infatti per un costo della vita piuttosto elevato. Un esempio su tutti? Il costo dell’affitto, che nella città delle due torri raggiunge i 14,5 euro al metro quadro: una cifra per niente contenuta, che per un appartamento di 100 metri quadri comporta una spesa di 1.450 euro al mese. E che dire delle altre spese? Secondo i dati raccolti dall’Università di Bologna, uno studente può pagare fino a 60 euro a settimana per la spesa alimentare.
Venezia, l’inflazione è allo 0,3%
Discorso analogo per Venezia che, come Bologna, fa registrare un aumento dei prezzi dello 0,3%: la spesa media di una famiglia nel capoluogo veneto è cresciuta di appena 79 euro nell’ultimo anno. Ma anche qui non si può dire che i prezzi medi siano contenuti e che il costo della vita sia poi così accessibile.
Comprare casa con vista su San Marco, infatti, oggi costa in media 4.485 euro al metro quadro: parliamo di un totale di circa 448 mila euro per un trilocale di 100 metri quadri. Stesso discorso per gli affitti: il costo medio delle locazioni è di 15 euro al metro quadro, un dato in calo (-5,7% su base annua), ma per niente contenuto.

Reggio Calabria: la vita al Sud costa meno
Il primo capoluogo del sud Italia a entrare in classifica è Reggio Calabria, che nel 2019 ha avuto un’inflazione di appena lo 0,3%, con un aumento della spesa complessiva di 58 euro.
La città, al centro di una recente dichiarazione del Sindaco di Milano Beppe Sala che ne evidenziava il minor costo della vita, mostra una spesa media familiare sicuramente più contenuta rispetto a quella di altri capoluoghi. È sempre l’Istat a sottolineare come nella regione Calabria nel 2019 la spesa per i consumi si sia attestata sui 1.998 euro al mese: si tratta del dato regionale più basso d’Italia, un valore molto lontano dai 2.992 euro al mese del Trentino.

Parma, Livorno, Ancona e Potenza: il costo della vita cresce dello 0,2%
Sono quattro i capoluoghi che nel 2019 hanno fatto registrare un’inflazione dello 0,2%, tutti con variazioni della spesa media molto contenute.
Partiamo da Parma, che ha visto crescere la spesa delle famiglie di 56 euro: un dato interessante soprattutto se si tiene conto del fatto che il costo della vita in questo capoluogo è piuttosto accessibile. Prendere in affitto un appartamento di 100 metri quadri qui costa 840 euro al mese, un prezzo molto inferiore rispetto ai 1.450 euro della vicina Bologna.
Discorso analogo per Livorno che per il 2019 fa registrare un +53 euro sul fronte della spesa. Vivere nella cittadina toscana comporta un costo solo leggermente più alto di quello di Parma: per un appartamento della stessa metratura una famiglia livornese deve mettere a budget una spesa di poco più di 1.000 euro. Siamo lontanissimi quindi dai quasi 1.600 euro che bisogna sborsare a Firenze.
Rincari ancora più contenuti ad Ancona e Potenza, che fanno registrare una crescita dei prezzi di appena 45 e 43 euro nell’ultimo anno. E la vita nelle due città può essere anche più economica rispetto ad altri capoluoghi della stessa dimensione.
Basti pensare che nel capoluogo marchigiano si possono spendere tra i 4 ei 7 euro per un pasto in una cantina e circa 4,5 per una pizza Margherita.
Per un appartamento in affitto, invece, una famiglia deve preventivare circa 780 euro al mese. Ancora più bassa la spesa per una famiglia di Potenza che per un trilocale di 100 metri quadri riesce a restare anche al di sotto dei 600 euro al mese.

Reggio Emilia, quasi al top della convenienza
Medaglia d’argento del risparmio per Reggio Emilia che nel 2019 ha fatto registrare un aumento dei prezzi di appena 28 euro (+0,1%). Il centro emiliano riesce a coniugare dei costi molto contenuti con un’elevata qualità della vita: lo scorso anno è stata infatti riconosciuta come una delle città italiane che offrono le migliori condizioni sia dal punto di vista della ricchezza accumulata dai cittadini che dei servizi offerti, con un valore interessante dei prezzi di vendita delle case.
Più difficile per gli abitanti vivere in affitto, visto che il prezzo di locazione al metro quadro si aggira sugli 8,8 euro: decisamente più elevato rispetto a quello di Ancona e Potenza.

Aosta, numero 1 con prezzi in calo
Primo posto in classifica per Aosta, che nel 2019 ha visto addirittura calare i prezzi medi, con un risparmio per le famiglie di 29 euro (-0,1%). Eppure, nonostante questa diminuzione, non si può dire che la vita in questa città sia alla portata di tutti. La regione Valle d’Aosta infatti è una delle più care in cui vivere e il capoluogo mostra prezzi del mattone piuttosto elevati.
Secondo l’istituto di ricerca Scenari Immobiliari, infatti, il prezzo di un appartamento nuovo di 100 metri quadri in zona semicentrale si aggira intorno ai 2.500 euro/mq: siamo quindi su un totale di circa 250.000 euro. Non va molto meglio per il prezzo dell’affitto, che nel 2019 è stato in media di 740 euro al mese per un appartamento delle stesse dimensioni.

Costo delle case: Biella è la meno cara d’Italia
Chiudiamo con un focus sul costo delle case. Analizzando solo questo dato la classifica dei centri più economici cambia non poco e riserva una sorpresa interessante. Terza e seconda in classifica sono due città siciliane, Ragusa e Caltanissetta, con un costo al metro quadro che non supera gli 850 euro (rispettivamente 847 e 781 euro). La palma d’oro del risparmio va però a Biella, che con i suoi 719 euro al metro quadro si conferma il centro più economico in cui investire nel mattone. Un dato per niente scontato, visto il tessuto produttivo della zona che, nonostante il segno meno dell’ultimo anno, mantiene un rapporto di impresa/abitanti fra i più alti d’Italia.
