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Massimo Giletti sotto scorta: minacce mafiose al conduttore

Pubblicato: 10/08/2020 18:31

Dopo le minacce emerse qualche settimana fa, viene reso noto ora che il conduttore di Non è l’Arena Massimo Giletti è sotto scorta da parecchi giorni. A rivelarlo è il sito Antimafia Duemila, ma è stato lo stesso Giletti a confermare tutto. Le parole del boss Filippo Graviano, quindi, sono state prese molto, molto sul serio.

Massimo Giletti minacciato dal boss Graviano

Tutto è iniziato durante il lockdown per il Coronavirus, quando è emersa la delicata questione della scarcerazione dei boss che ha portato ad una doppia mozione di sfiducia per il Ministro Bonafede. In quel clima, Massimo Giletti aveva lanciato una durissima invettiva contro la decisione di far uscire di carcere i condannati per mafia, pur se per questioni di salute e contenimento del virus. Le sue parole erano arrivate al boss di Cosa Nostra Filippo Graviano.

Intercettato in carcere, Graviano era stato sentito dire: “Il ministro fa il suo lavoro e questi… Giletti e Di Matteo rompono la minch*a“. Parole che dalla sua bocca sono state interpretate come una chiara minaccia, che ora si apprende hanno avuto conseguenze ben precise.

Giletti sotto scorta dei Carabinieri

A rilanciare per primo la notizia è stato il sito Antimafia Duemila, che conferma: “Visto che nessuno lo scrive, lo scriviamo noi. Da un paio di settimane, Massimo Giletti vive sotto scorta dei carabinieri“. Decisive sono proprio le sue dichiarazioni contro i boss mafiosi a Non è l’Arena e la decisione di scarcerarli; una questione che gli è valsa anche una querela da parte dell’ex capo del Dap Francesco Basentini.

A confermare la notizia è stato lo stesso conduttore all’Adnkronos: “Confermo tutto, sono sotto scorta da due settimane ma non ho altro da aggiungere“. Giletti aveva incassato la solidarietà bipartisan, ma inizialmente aveva dichiarato di aver appreso delle minacce dai giornali e di essere deluso dal fatto di non aver ricevuto una chiamata da Bonafede, poi arrivata. Ora, la scorta per il conduttore di Non è l’Arena, altra personalità giornalistica costretta a questa misura.