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Viviana Parisi aveva già tentato il suicidio: l’ipotesi agghiacciante sulla morte

Pubblicato: 21/08/2020 10:15

Viviana Parisi aveva tentato il suicidio: la donna, trovata morta nei boschi di Caronia, aveva manifestato crisi depressive e momenti di fortissima ansia fino ad un episodio estremo di fine giugno.

Aveva già tentato il suicidio a giugno

L’indiscrezione viene data da Il Corriere della Sera, a poche ore dagli ultimi ritrovamenti: il fatto non è stato confermato dalla famiglia. Già da ieri gli inquirenti parlavano di “pista chiara”, e chiarivano che gli elementi già emersi facevano supporre che fosse chiaro cosa era successo quel giorno di agosto in cui Viviana si è allontanata con il figlio.

La nuova pista degli inquirenti

Il Corriere della Sera, alla luce di questo nuovo elemento, riporta dunque quella che sarebbe la pista più valida da seguire per gli inquirenti: Viviana, in preda a crisi di paranoia, avrebbe voluto tentare un nuovo suicidio, stavolta coinvolgendo Gioele. Per questo avrebbe lasciato il cellulare a casa: non permettere a nessuno di capire dove fosse, né di rintracciarla.

Si fa più probabile dunque l’ipotesi che Viviana si sia allontanata con il figlio e che poi l’abbia ucciso, per poi uccidersi lei stessa. Le modalità potrebbero essere svelate dall’autopsia sul corpo del piccolo. Poi, forse ne ha nascosto il corpo.

Daniele Mondello rifiuta la tesi omicida

Questa tesi è largamente rifiutata dalla famiglia di Viviana, che continua a dire come sia impossibile che lei, madre apprensiva ed iper protettiva, possa aver fatto del male al piccolo. Daniele Mondello, nel dolore, continua a ripetere: Non credo assolutamente che Viviana possa aver fatto del male a nostro figlio. Lo adorava. Era la sua anima”. Vuole essere lasciato solo con il suo dolore: è arrabbiato perché ciò che è stato ritrovato del figlio è stato martoriato dagli animali selvatici e dal passare dei giorni, e se il corpo fosse stato ritrovato più velocemente, ora forse di Gioele rimarrebbe qualcosa di più.

La disperazione del nonno di Gioele

Anche il padre di Daniele, Letterio, non capisce come si sia potuto perdere tutto questo tempo: “Certo che se l’avessero trovato loro qualche giorno dopo la scomparsa, avremmo potuto almeno fargli una carezza, dargli una sepoltura dignitosa, invece oggi, a distanza di sedici giorni, ci restituiranno solo qualche resto di Gioele. La mia rabbia è che non possiamo neanche vederlo per il riconoscimento”.

Ultimo Aggiornamento: 21/08/2020 11:36