Verranno sequestrati beni per più di 27mila euro alle famiglie dei fratelli Bianchi, di Pincarelli e di Belleggia.
È infatti stato dimostrato che le famiglie degli accusati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte non avrebbero consegnato i documenti appropriati al momento della richiesta del reddito di cittadinanza.
Fratelli Bianchi: villa di famiglia e moto costose
La villa di famiglia a collina Colubro, ad Artena: i Suv, le moto, gli orologi costosi. Nessuno riesce a spiegarsi come le famiglie degli accusati e gli accusati stessi potessero permettersi tutto ciò che acquistavano. Dai dati ufficiali Alessandro Bianchi (che ha dichiarato di essere il vero proprietario del Suv sul quale i Bianchi sono arrivati al pestaggio di Willy) ha un bistrot di recente apertura, mentre Gabriele Cori ha una frutteria. Dei genitori Bianchi non si conoscono professioni o redditi particolarmente elevati, o quantomeno tali che potessero permettere una vita tanto dispendiosa ai loro figli.
Le fonti di guadagno dei fratelli Bianchi
Gabriele e Marco Bianchi, dal conto loro, sono sotto osservazione da parte degli inquirenti, che ipotizzano che le entrate dei due accusati fossero di natura criminale. Il fortissimo sospetto è infatti che i due 20enni facessero un servizio di recupero crediti per le attività di spaccio locali: ogni volta che qualcuno non pagava gli spacciatori o dava motivi di scontento, loro sarebbero stati coloro che arrivavano sul posto e, tramite pestaggi, “sistemavano i conti”.
Marco e Gabriele Bianchi in carcere
I Bianchi al momento sono in carcere in isolamento per via della normativa anti-Covid, ma pare che i loro avvocati abbiano chiesto che l’isolamento venga protratto per garantire l’incolumità dei suoi clienti. A quanto pare, infatti, i legali dei Bianchi temono che i due rischino ritorsioni e gesti di violenza, come pare sia accaduto a Belleggia nei suoi due giorni di detenzione a Rebibbia.