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Omicidio Willy, aggressione in carcere dei fratelli Bianchi

Pubblicato: 22/09/2020 15:33

Pare che i fratelli Bianchi non abbiano messo da parte la violenza neanche in carcere.

È di queste ore la notizia di un detenuto marocchino che sarebbe stato preso a pugni dai Bianchi, che si trovano ora in stato di isolamento parziale al carcere di Rebibbia.

Aggressione durante periodo di isolamento

Dopo un periodo passato nelle celle anti-Covid, come da normativa attuale, i due fratelli Bianchi sono stati trasferiti in una diversa zona di Rebibbia: la sezione C9, definita dai detenuti “degli infami” perché di solito destinata a detenuti per reati sessuali e per poliziotti accusati di eccesso nell’adempimento del dovere.

Aggressione a un detenuto marocchino

Qui, pare che i Bianchi siano venuti a contatto con altri detenuti e che abbiano aggredito uno di loro con un pugno in faccia, che ha mandato il ragazzo, un giovane marocchino, in infermeria. A occuparsi del suo caso è l’associazione no profit Detenuti Liberi, contattata dalla sorella del detenuto. Claudio Cipollini Macrì, presidente dell’associazione, ha spiegato la situazione a Le Iene raccontando come ci potrebbe essere anche in questo caso una matrice razzista: “Nella sezione dov’è accaduto lo scontro ci sono molti detenuti, tanti italiani, e loro hanno colpito uno di origine marocchina”.

L’aggressione non è stata letale, ma pur sempre messa in atto da persone allenate per il combattimento: “Ovviamente essere colpiti da un pugno di un atleta di arti marziali non è come riceverlo da una persona comune. Sono persone atleticamente preparate, Mohamed sta relativamente bene ma se se lo risparmiavano era meglio”.

Precedenti e risse a matrice razziale

A quanto pare l’aggressione a Willy (e quella, ancora da chiarire, a Mohamed) non sono i primi episodi di aggressioni a matrice razzista dei fratelli Bianchi. Sono 7 i fascicoli giudiziari aperti nei loro confronti e diversi di questi sono contro persone di colore. 

Marco e Gabriele Bianchi sono accusati di omicidio volontario aggravato da futili motivi e matrice razziale: gli stessi reati che pendono sulle teste di Francesco Belleggia e Mario Pincarelli (ad eccezione della matrice razziale).

Sull’aggressione a Mohamed è stata aperta un’indagine interna penitenziaria che permetterà di capire il livello di gravità della questione.