Boom di phishing dopo il lockdown
In seguito all’emergenza coronavirus sempre più persone utilizzano strumenti digitali per lavorare o semplicemente per fare acquisti online. Proprio questo boom nell’utilizzo degli strumenti digitali ha comportato un aumento di attività di phishing. Se prima venivano sfruttate tecniche di inganno basate sui vari gusti personali, come ad esempio finte opportunità di arricchirsi in poco tempo, adesso ecco che anche l’ansia procurata dal coronavirus gioca un ruolo strategico nelle strategie di phishing. Un esempio? E-mail indirizzate a povere vittime con la finta promessa di ottenere incentivi economici o sussidi di vario genere. Una vera e propria truffa che trova il suo terreno fertile nella crisi economica conseguente il lockdown.
Di recente, ad esempio, un nuovo tentativo di phishing sta mettendo a rischio i dati sensibili degli utenti attraverso una falsa e-mail a nome dell’Agenzia delle Entrate. I malintenzionati utilizzano il nome dell’ente chiedendo di aprire allegati che potrebbero installare malware. In tal senso l’Agenzia delle Entrate ha diramato una nota il 22 settembre attraverso la quale ha voluto sottolineare la propria estraneità alla vicenda, invitando pertanto le persone a prestare attenzione.
