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Padre Maccalli, le prime parole dopo la liberazione: cosa lo ha fatto piangere

Pubblicato: 10/10/2020 21:30

Inevitabile il momento di commozione di Padre Pier Luigi Maccalli, il missionario liberato dopo 2 anni di prigionia nelle mani di Al Quaeda. Ritornato a casa assieme all’ingegnere aerospaziale Nicola Chiacchio, ora Padre Maccalli ha fatto conoscere il suo stato d’animo tramite un messaggio vocale indirizzato al vescovo di Crema, Daniele Gianotti, che per il suo ritorno ha voluto fare un grande gesto.

Le prime parole di Padre Maccalli

17 settembre 2018 – 8 ottobre 2020. Sono passati più di due anni dalla notte in cui Padre Maccalli fu rapito dalla parrocchia di Bomoanga, al confine tra Niger e Burkina Faso. L’uomo si trovava lì per conto della SMA – Società Missioni Africane e ora, dopo 2 lunghi anni di prigionia in Mali, è stato finalmente liberato. Come per il caso della cooperante Silvia Romano, il ritorno di Padre Maccalli è stato vissuto con emozione soprattutto dalle persone a lui più vicine.

Per loro, ha inviato un messaggio vocale da far arrivare al vescovo di Crema, la diocesi di Padre Maccalli. Lo stesso, alla notizia della sua liberazione ha fatto suonare le campane della Chiesa di Crema. “Dite a tutti che ho pianto sentendo le vostre campane” sono proprio le sue prime parole, simbolo di una forte emozione.

Padre Maccalli: “È stata questa la mia forza

Nel messaggio, Padre Maccalli è entusiasta che “dopo due anni di grande silenzio eccomi catapultato nel mondo della parola“. Appena giunto a Roma, “ho abbracciato la famiglia, grazie a mio nipote ho sentito le campane del duomo di Crema: vorrei tu facessi giungere la mia voce e il mio saluto a tutti i cremaschi“. A loro, al vescovo e agli amici, confessa: “Avete accompagnato i miei 2 anni di prigionia nel Sahara“.

Il missionario, rapito assieme al turista Chiacchio, ha aggiunto: “Vi ho pensato tutti i giorni, sapevo che potevo contare sulla vostra preghiera ed è stata questa la mia forza“. Per lui, è stata questa la chiave che gli ha permesso di sopravvivere 2 anni. “Ma finalmente sono di nuovo libero e non ho parole per dire a tutti il mio grazie“.

La vicenda di Padre Maccalli e Nicola Chiacchio, come quella di Silvia Romano, si è conclusa per il meglio. Restano però molti gli italiani rapiti all’estero, per i quali si spera in un identico lieto fine.

Il messaggio di Padre Maccalli

Il messaggio audio di Padre Macalli da “Il Nuovo Torrazzo”