Vai al contenuto

Covid, Nunzia De Girolamo: “Sono stata male ma sono stata fortunata”

Pubblicato: 23/10/2020 23:57

Risale a qualche giorno fa l’annuncio di Nunzia De Girolamo, l’ex parlamentare e personaggio televisivo che ha contratto il Coronavirus sebbene il primo tampone avesse dato esito negativo. “Questo virus non mi ha risparmiata“, aveva esordito la De Girolamo sui social non appena avuto esito certo del secondo tampone, risultato positivo. Contattata da The Social Post, Nunzia De Girolamo ci ha aggiornato sulle sue condizioni di salute lanciando un forte messaggio rivolto al singolo cittadino che, in questo delicatissimo momento, è di nuovo chiamato a combattere personalmente l’emergenza Covid-19.

Nunzia De Girolamo, positivo anche il marito Boccia

Questa malattia è infima, si annida negli angoli più inaspettati e colpisce senza pietà“, scriveva appena qualche giorno fa su Instagram Nunzia De Girolamo spiegando di essere entrata in contatto con il virus presumibilmente ad una cena. Nonostante il primo tampone negativo, la De Girolamo aveva optato volontariamente per l’autoisolamento, in attesa dell’esito di un secondo tampone, sebbene i sintomi del Covid ancora non fossero manifesti. Una scelta rivelatasi ancor più responsabile alla luce dell’esito: positiva. “Non avevo niente, ma ero comunque in isolamento in attesa dell’altro tampone. Poi domenica sono arrivati i forti dolori alle ossa, la febbre, la tosse e il mal di testa“, scriveva spiegando i sintomi accusati e invitando ancor più i cittadini ad un senso di responsabilità nei confronti di un virus che non risparmia nessuno e che soprattutto, se incontrastato, trova campo facile per diffondersi velocemente.

Come ti sei sentita moralmente quando, nonostante tutti gli accorgimenti, l’esito del tampone è stato positivo?

Ho capito che a volte è impossibile evitare le cose. Alcune ti inseguono anche se fai davvero di tutto per evitarle. Ti inseguono e, in un modo o nell’altro, arrivano lungo la tua strada e la intrecciano. In famiglia è più facile abbassare le difese, diciamolo. Non mi aspettavo di essere positiva dopo la negatività riscontrata venerdì, lo ammetto ma ho subito agito per mettere in sicurezza mia figlia. Ad ora, in questo momento, è l’unica che resta negativa.

Proprio in queste ore è stata data notizia della positività al Covid-19 anche di Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali e marito di Nunzia De Girolamo.

Nunzia De Girolamo: “Sono stata male ma sono stata fortunata

Come ti senti ora? Come sono stati questi giorni?

Difficili. Lo ammetto. Sono stata male ma sono stata fortunata rispetto a chi finisce in terapia intensiva. Si ha paura di peggiorare. Di essere cavie di una malattia sconosciuta ma la cosa peggiore è la gestione psicologica del tutto e il non poter stringere più mia figlia, soprattutto la notte. Forse è questo ciò che più mi manca davvero. Ieri ho sentito l’esigenza di scrivere qualche riga proprio su questo tema in una lettera che ho poi pubblicato sui social. E che, da mamma, appena finita questa intervista, vi invito a leggere.

Visualizza questo post su Instagram

Mi mancano gli abbracci, lo ammetto. Mi manca un abbraccio, più di tutti, più di tutto. Quello della mia piccola Gea. Mi manca il suo respiro, il suo addormentarsi, tacitamente, sulla mia spalla. Il suo e il mio bacino della buonanotte. Mi mancano le nostre storielle, quelle bizzarre, che da anni mi aiutano a conoscere i dettagli della sua giornata. Mi manca la sua irrefrenabile risata cadenzata dal suo dolce sorriso. C’è questo, un vetro e due mani che si allungano senza potersi toccare. Un maledetto vetro, trasparente, sul quale per un momento sembra infrangersi tutto. Ma gli occhi parlano, vincono: e i nostri occhi dicono amore. Viscerale. Torno in camera e penso. La mia vita frenetica ha subito una battuta d’arresto, improvvisa. Come altre milioni di persone nel mondo. Penso a mamme che questo tremendo virus costringono a letto, senza forze, senza volontà, addirittura costrette ad andare in centri covid. Guardo la luce, il sole sorgere e tramontare. E nel silenzio della notte, in cui i miei benedetti e maledetti cortisoni mi tengono tremendamente sveglia, penso agli occhi di quelle figlie, magari della stessa età di Gea, che in quel momento non dormono, fissano il vuoto del soffitto e con il pensiero giungono fino alla terapia intensiva. Li, dove le loro mamme combattono tra vita e morte. Proprio loro, le immagino, sogno, che nel loro coma, con un tubo che aiuta a respirarle, pensano ad un giardino, un prato verde e fiorito dove correre, mano nella mano, con i loro figli. Un bimbo non dovrebbe mai stare solo. Non puoi lasciare una bimba di 8 anni a gestirsi la vita da sola in casa. Non è logico, non può esserlo. Eppure in alcuni casi è realtà. Tremenda realtà. L’unica cosa che vorresti fare, da mamma, è abbracciarla. Come hai sempre fatto: un amore viscerale, nove mesi di attesa per un primo grande abbraccio che non potrò mai più dimenticare. La forza della prima volta è che non ha due possibilità, è irripetibile. Eppure, credo, che il nostro grande abbraccio, cara Gea, dopo questa malattia, sia un po’ come quella prima volta. Ma non ci saranno altre repliche, amore di mamma. Promesso. #covid_19

Un post condiviso da Nunzia De Girolamo (@nunzia.degirolamo) in data:

Anche in isolamento domiciliare continui a lavorare?

È giusto farlo, salute permettendo ovvio. Il cortisone mi sta dando una inaspettata energia ma anche carenza di sonno, pertanto le mie giornate sono interminabili ma tutte cadenzate anche da impegni in casa e, seppur a distanza e separate dal vetro della mia finestra, con Gea.

Responsabilità e sensibilizzazione: “Raccontare le esperienze è la cosa più importante

Pensi sia sufficiente l’impegno dimostrato, in televisione e sui social, dai colleghi e dai personaggi pubblici per sensibilizzare ad esempio sull’uso della mascherina?

È importante sensibilizzare all’uso della mascherina. Anzi, non solo importante ma direi fondamentale è necessario. La mascherina può salvare davvero la vita. Forse proprio raccontando casi individuali che diventano un modo concreto per informare: condividere l’esperienza vissuta, dare consigli sui comportamenti da assumere e se serve darsi forza per sconfiggere ansie, paure o abbandoni che molti italiani stanno vivendo in questa fase. Raccontare le esperienze è la cosa più importante, dopo le regole generale, che il servizio pubblico possa fare. Alla gente che guarda da casa, che vede i social o che legge, resta molto più impressa una esperienza che contiene magari anche gli errori da non compiere.

Ad oggi credi che in Italia i cittadini abbiano percezione della responsabilità che ha il singolo nella lotta al virus?

La maggior parte sì, per fortuna ma non tutti purtroppo. Quest’estate abbiamo pensato che fosse passata la fase complessa e che quindi potevamo rasserenarci. Ho visto tanta gente abbracciarsi, animando assembramenti e movida notturna. Il comportamento individuale è l’unico che può salvarci al momento. Se io per eccesso di scrupolo non avessi fatto la scelta di restare in casa con mascherina dopo il primo tampone negativo avrei potuto infettare tanta gente. Ma davvero tanta. La responsabilità personale in questo caso è davvero un’arma fondamentale: usiamola!

Cosa dici a chi ancora non ha chiara l’importanza delle misure di sicurezza?

Se non rispettate la vostra salute provate almeno ad amare quella dei vostri figli o genitori. L’Italia, anche economicamente, può perdere sempre più a causa di questo virus. Dunque Zero superficialità, Zero negazionismo ma anche Zero fobia altrimenti Ignoranza ed imbecillità diventeranno virus letale per questo nostro Paese. E si sa che per quello non c’è vaccino.