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Matteo Renzi indagato per finanziamento illecito con Boschi e Lotti

Pubblicato: 07/11/2020 17:03

L’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato iscritto al registro degli indagati per i finanziamenti ricevuti dalla Fondazione Open. Indagati anche gli ex ministri Maria Elena Boschi e Luca Lotti, in quanto membri del consiglio direttivo della Fondazione, finanziatrice della Leopolda. Renzi, ora segretario di Italia Viva, è accusato di aver ricevuto 7,2 milioni di euro in violazione della legge sul finanziamento ai partiti, tra il 2012 e il 2018.

Renzi indagato per finanziamento illecito

La notizia, anticipata da La Verità, riguarda le donazioni arrivate nelle casse della Fondazione Open, un tesoretto di 7,2 milioni di euro in 6 anni, momento di massimo splendore del cosiddetto Giglio Magico all’interno del PD. Indagati anche i dirigenti della Fondazione Open oltre a Boschi e Lotti, cioè Marco Carrai e l’ex presidente Alberto Bianchi.

Le cifre sarebbero state “dirette a sostenere l’attività politica di Renzi, Boschi e Lotti e della corrente renziana“, secondo la Procura di Firenze. Si parla, secondo ANSA, di 671.961 euro nel 2012, 700.720 nel 2013, un milione e 96.283 nel 2014, 452.585 euro nel 2015, 2 milioni 105.899 euro nel 2016, un milione e 17.763 nel 2017 e un milione e 159.856 nel 2018.

Le ipotesi degli investigatori

L’ex premier, con Boschi e Lotti, avrebbero intascato “dalla Fondazione Open contributi in forma diretta e indiretta, in violazione della normativa” sul finanziamento ai partiti. Gli indagati saranno ascoltati dagli inquirenti il  24 novembre. Il reato contestato è finanziamento illecito continuato.

La reazione di Italia Viva

Le indiscrezioni stampa riportano “Sorpresa e incredulità” per la decisione dei pm Luca Turco e Antonino Nastasi. La “sentenza della Corte di Cassazione aveva smentito con nettezza l’operato dei pm proprio su questa inchiesta“, si legge. Italia Viva proprio oggi ha riunito online l’Assemblea Nazionale, ma non sono filtrate dichiarazioni ufficiali sulle indagini.

Ad esprimere solidarietà anche Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico del governo Renzi: “Rispetto per la magistratura ma in questi anni abbiamo visto troppe indagini finite in nulla che lo hanno riguardato“.

Ultimo Aggiornamento: 09/11/2020 10:41