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Se l’Occidente si arrende al virus

Pubblicato: 16/11/2020 10:41

Taiwan ha festeggiato solo pochi giorni fa 200 giorni senza casi interni di Covid, e anche in precedenza, quando ne aveva registrati, il livello dei contagi era stato così limitato che nel complesso nell’isola ne sono stati contati 553, con 7 morti complessivi. È poco più di quanti ne vengono osservati in una medio-piccola provincia lombarda come Pavia in un solo giorno. E ha 23,5 milioni di abitanti.

Naturalmente continuano a spuntare casi di positivi tra coloro che arrivano dall’estero, nel momento in cui vengono testati negli aeroporti, ma non sembra esserci stata una trasmissione interna al Paese. Non è un caso isolato in quell’angolo del mondo. Il Paese di gran lunga più importante dell’Est Asia, la Cina, non registra ufficialmente più di 50 contagi da agosto, non più di 200 da aprile. Considerando la sterminata popolazione siamo di fronte a un’incidenza quasi nulla. Numeri proporzionalmente simili alla Cina incontriamo in Vietnam.

Se la Cina e il Vietnam possono ingenerare, e ingenerano, molti dubbi riguardo alla trasparenza della comunicazione e dei dati, meno realistici appaiono i sospetti sulle democrazie della stessa area. Non solo Taiwan, ma anche Corea del Sud e Giappone. In Corea il 3 novembre la media settimanale dei casi era di 2,13 per milione di abitanti, in Giappone di 5,4, mentre in Italia arrivavamo a 446,09, in Francia a 659,11, e persino nella virtuosa Germania a 189,44.

Grafico casi di contagio per milione
Grafico casi di contagio per milione (Fonte CEPCM rielaborazione Momento Finanza)
Ultimo Aggiornamento: 18/11/2020 15:14
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