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Omicidio di Lecce, il killer lascia l’isolamento ma sarebbe a rischio aggressione

Pubblicato: 10/12/2020 12:45

Cambiano le condizioni in carcere per Antonio De Marco, il giovane infermiere che la notte del 23 settembre ha brutalmente ucciso Daniele De Santis e la fidanzata Eleonora Manta. Finora, De Marco era stato in isolamento ma ora passerà ad un altro regime carcerario. Uno in cui, a detta degli esperti, dovrà comunque essere tenuto sotto controllo.

Antonio De Marco lascia l’isolamento

Secondo quanto riportano le fonti locali del leccese, il 21enne che ha confessato di aver ucciso la coppia di fidanzati Daniele ed Eleonora non è più in isolamento. Due mesi in cui il killer è stato sotto sorveglianza continuativa e durante i quali si è provato ad approfondire il suo aspetto psicologico. Questo sarà fondamentale infatti in fase processuale, per determinare o meno l’insanità mentale alla base dell’omicidio che ha scosso il leccese e l’Italia.

Ora Antonio De Marco si troverebbe in una cella singola (anche per motivi anti-Covid) nel carcere di Borgo San Nicola. Tuttavia, le fonti riportano che la sorveglianza su De Marco continuerà, anche per evitare che altri detenuti possano aggredirlo.

Il killer De Marco è “ad elevato rischio” di auto-lesionismo

Dietro alla necessità di tenere d’occhio De Marco, però, sussiste anche un altro motivo che non riguarda possibili aggressioni da parte di terzi. Sin da quando ha confessato l’omicidio, molta attenzione è stata data infatti al suo aspetto psicologico e ora, riportano le fonti, gli specialisti avrebbero certificato che “Esiste l’elevato rischio che Antonio De Marco possa compiere atti di autolesionismo“.

Un appunto che risalirebbe all’ingresso in carcere del 21enne infermiere, e che permane tutt’ora come motivo fondante di un suo stretto controllo. Da un lato, quindi, la possibilità che possa farsi del male da solo, dall’altro la necessità di proteggerlo da eventuali rappresaglie, forse dovute alla brutalità dell’omicidio e il suo movente.

De Marco non potrà sfruttare il rito abbreviato

A far particolarmente clamore, infatti, è stato il fatto che De Marco avrebbe ucciso De Santis e Eleonora Manta perchè erano troppo felici. Dai passaggi emersi negli interrogatori sarebbe questo il movente, che giustifica la necessità di un’accurata perizia psichiatrica. Utile sarà anche la lettera che De Marco ha scritto ad un’amica, in cui confessa l’omicidio e le dice addio.

Dal punto di vista processuale, invece, si attende di sapere se i legali impugneranno veramente una perizia psichiatrica nell’incidente probatorio. Se si dovesse arrivare al processo, sarà per rito ordinario però: la Corte Costituzionale ha recentemente stabilito che per i reati che prevedono l’ergastolo non si possa usufruire dello sconto di un terzo della pena, possibile solo col rito abbreviato.