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Gianna Del Gaudio, emanata sentenza per il marito accusato di omicidio

Pubblicato: 23/12/2020 17:54

 È stato assolto dall’accusa di omicidio Antonio Tizzani, 72enne di Seriate, a processo con l’accusa di aver ucciso la moglie Gianna Del Gaudio nel 2016.

L’uomo, secondo la Corte d’assise, non sarebbe colpevole di nessuno dei reati, dall’omicidio ai presunti maltrattamenti n famiglia. Tizzani ha sempre rivendicato la sua innocenza: al termine del processo ha dichiarato di voler passare il Natale insieme ai suoi figli.

Al termine del processo, a sentenza emanata, Tizzani non ha espresso né gioia né soddisfazione, bensì ha semplicemente dichiarato che, per lui, si tratta di un risultato atteso: “Me l’aspettavo? Quando uno non ha fatto niente, cosa si deve aspettare?”.

L’omicidio di Gianna Del Gaudio

Gianna Del Gaudio, ex professoressa di 63 anni, era stata uccisa in casa sua con una coltellata alla gola, la sera dopo una cena. Il marito Antonio aveva raccontato di essere uscito un attimo nel giardino di casa e che, quando era rientrato, aveva trovato la moglie già morte sul pavimento, dove giaceva in una pozza di sangue. 

Tizzani, agli inquirenti, aveva parlato di un presunto aggressore incappucciato che avrebbe visto fuggire dalla casa, ma si era trattato di un racconto non condiviso dai vicini che non avevano parlato di figure viste uscire dalla casa dei coniugi Tizzani-Del Gaudio. Inoltre, la scientifica non aveva trovato alcuna traccia del passaggio di estranei in casa.

L’arma del delitto: il taglierino nel sacchetto

Tizzani era stato in seguito iscritto al registro degli indagati a casa del ritrovamento di un taglierino dentro un sacchetto di plastica: sull’arma c’erano residui del sangue della donna e tracce del Dna di Tizzani.

Secondo la difesa la tesi dell’uso del taglierini da parte di Tizzani non reggerebbe, visto che sul sacchetto e sui dei guanti, anch’essi contenuti nel sacchetto, era stato trovato un Dna non identificato ma il cui cromosoma Y sarebbe stato compatibile con quello trovato sul corpo di Daniela Roveri, donna uccisa a Bergamo il 20 dicembre 2016, con dinamiche simili a quelle dell’omicidio Del Gaudio.