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Zaia vuole il passaporto sanitario per chi si vaccina: “I tempi sono maturi”

Pubblicato: 29/12/2020 09:12

Mentre l’Italia vive le Festività di Natale e Capodanno tra zona rossa e zona arancione, il tema dei vaccini resta il più caldo. Da ieri anche l’Italia ha una sua variante del Coronavirus, stando all’annuncio della Società italiana di virologia, che ha rilevato alcuni mutamenti in un paziente già ad agosto. Non ci sarebbero dubbi, comunque, circa l’efficacia del vaccino anti-Covid e domenica sono cominciate le prime vaccinazioni all’ospedale Spallanzani di Roma. Ed in queste ore si torna quindi a parlare anche di passaporto sanitario.

Luca Zaia e il passaporto sanitario

Il governatore del Veneto Luca Zaia non ha dubbi, a vaccinarsi, nella sua regione, saranno in molti: “Noi abbiamo avuto una pre-adesione del 90%“, spiega durante una intervista al Corriere della Sera, “Però credo che ormai i tempi siano maturi per un passaporto sanitario“. Il tema del passaporto sanitario non è nuovo, fin dall’inizio di questa emergenza si è parlato della possibilità di istituirne uno e ora, secondo Zaia, potremmo essere a una svolta: “Il vaccino certamente è volontario, ma chi rappresenta un rischio per gli altri avrà dei problemi“. Spiega: “Le compagnie aeree hanno iniziato a dire che vogliono passeggeri con la garanzia del vaccino, ma presto cominceranno a chiederlo le strutture ricettive, gli spazi per congressi e via dicendo. In Veneto, certamente, potremo provvedere rapidamente: siamo stati la prima regione a istituire un’analisi vaccinale che oggi è aggiornata e digitalizzata“.

Luca Zaia e il vaccino

Io certamente mi vaccinerò. Ma soltanto quando arriverà il mio turno“, chiarisce Zaia, desideroso di non scatenare un’ondata di polemica simile a quella che ha travolto Vincenzo De Luca, “Perché ogni vaccino che non arriva a chi ne ha più bisogno è un’opportunità persa“. E ancora: “Ho detto ai miei direttori generali di non vaccinarsi: perché i vaccini, nella prima fase, servono per chi sta nelle terapie intensive, non per chi sta in ufficio. Al momento, ci sono arrivate 875 dosi. Ma quando ce ne daranno altre, noi siamo prontissimi: abbiamo una macchina da guerra vaccinale“.