Cronaca

Riaperture e zone gialle: cosa succederà dopo il 7 gennaio?

Il 7 gennaio sono previste le riaperture e un ritorno in fascia gialla per molte Regioni, ma i dubbi sono tanti
Persone in strada con mascherina

Il primo mese del 2021 porta con sé una lunga serie di scadenze: la prima è quella delle restrizioni previste dal Decreto del 20 dicembre, segue quello del DPCM del 3 dicembre e la fine dello Stato d’Emergenza previsto il 31 gennaio. Altra data attesissima è quella del 15, quando sulla carta sarebbero previste le riaperture di palestre, piscine, teatri, cinema… ma la recente risalita dell’indice Rt sta spingendo il governo a rimettere in discussione non solo le riaperture del 15 ma in generale il ripristino delle fasce gialle.

Il ministro della Salute Speranza ha annunciato che il governo e il cts stanno valutando eventuali misure che, se decise, saranno annunciate entro il 6 gennaio.

Al momento però, l’Italia sta vivendo gli ultimi giorni in zona rossa in attesa del tanto sognato 7 gennaio.

Una nuova ordinanza in arrivo?

Poco prima dello scoccare dell’ultimo Decreto, quasi tutte le Regioni erano diventate gialle; questo grazie a una discesa dell’indice rt che faceva ben sperare per un’uscita dalla seconda ondata. Ora, però, l’indice Rt è di nuovo in risalita e il tasso di positività costante aumento, arrivato al 14.1% . Per questo, se sulla carta il 7 gennaio era previsto un ritorno alla normalità, ora sembra di nuovo tutto rimesso in discussione: tecnici e governo sono già al lavoro per prendere una decisine.

Al momento in lista per restare in zona rossa ci sono Veneto, Liguria e Calabria, regioni con l’indice Rt sopra l’1, mentre Puglia, Basilicata e Lombardia potrebbero tornare in arancione.

Qualunque decisione presa sarà trascritta, con molta probabilità, su un’ordinanza del ministero della Salute, a spiegarlo è stato lo stesso ministro con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Il dialogo con le Regioni

Con la riunione della cabina di regia per il Monitoraggio Regionale, dove avviene il confronto sull’andamento dei dati, come indice Rt, tasso di positività e occupazione delle terapie intensive, l’incontro sarà cruciale per il governo che deciderà a quel punto se modificare nuovamente le riaperture previste.

Il rischio è ancora alto e, come spiegato dal ministro degli Affari Regionali boccia: “Dobbiamo evitare quanto sta accadendo in altri Paesi, penso al Regno Unito, dove è cominciata la campagna vaccinale ma gli ospedali sono in ginocchio. Da noi i divieti di questi giorni hanno consentito di contenere i numeri, ma la situazione è ancora molto complessa.

Servono pazienza e rigore”.

I Presidenti di Regione hanno però già annunciato che durante l’incontro chiederanno un cambiamento nei parametri che decidono in quale fascia di colore inserire una Regione.

Cosa succederà il 7 gennaio?

Al momento dunque, salvo nuove ordinanze che potrebbero o meno arrivare nei giorni che precedono l’epifania, il 7 gennaio è la data che segna una riapertura e un parziale ritorno alla normalità. Parziale perché resteranno comunque in vigore diverse misure come il coprifuoco 22-5 e la chiusura di bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie…. alle 18. Il 7 è anche la data X della riapertura delle scuole medie secondarie; gli studenti potranno tornare in classe con una capienza massima al 50%, la decisione è arrivata dopo l’ok dei prefetti (anche se c’è chi storce il naso come il Presidente di Regione Zaia, che non ritiene che sia ancora il momento).

Per chi sarà in zona gialla dunque gli spostamenti saranno liberi anche tra Regioni entrambe gialle, resta l’obbligo di mascherine all’aperto, il distanziamento sociale, il divieto d’assembramento e la possibilità per i sindaci di chiudere strade e piazze per evitare troppa concentrazione di persone.

Al momento resta in vigore la chiusura dei centri commerciali nei week end, mentre l’orario di chiusura dei negozi torna nella fascia oraria 19.30-20.

Ristoranti e bar potranno riaprire e permettere l’ingresso dei clienti, massimo per quattro persone al tavolo. La chiusura ai clienti sarà alle 18, ma l’asporto sarà previsto fino alle 22, non ci sarà invece limite di orario per la delivery.

Il trasporto pubblico non subirà variazioni, sarà ancora previsto con capienza massima al 50%.

Il 15 gennaio è prevista la riapertura di palestre, piscine, cinema, teatri, musei e mostre. Per gli sport di contatto e la riapertura degli impianti sciistici ci sarà invece da aspettare, su quest’ultimi la data X era il 7 ma ora è stata sospesa e rinviata a dopo il 18 gennaio.

La riapertura delle scuole

Un elemento cruciale e atteso più di tanti è la riapertura delle scuole. Il 7 gennaio il 50% degli studenti di scuola media secondaria torneranno sui banchi. La conferma è arrivata dopo l’ok dei prefetti che hanno ribadito la decisione di differenziare gli orari di ingresso e di uscita per Abruzzo, Calabria, Campania, FVG, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana. In queste Regioni saranno potenziati i mezzi di trasporto pubblico con capienza massima al 75%. Le restanti Regioni hanno mantenuto invece gli ingressi su unico turno.

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