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Omicidio Roberta Siragusa: l’ombra di un complice dietro l’orrore

Pubblicato: 01/02/2021 11:58

Nell’ambito delle indagini sulla morte della 17enne Roberta Siragusatrovata senza vita il 23 gennaio scorso in un burrone tra Termini Imerese e Caccamo (Palermo), il corpo parzialmente bruciato – si continua a scavare per portare alla luce ogni elemento in grado di completare la ricostruzione sul tavolo degli inquirenti. Tra le novità emerse, l’ipotesi di un complice dietro il delitto e alcune evidenze rilevate sul cadavere della ragazza.

Roberta Siragusa: un complice dietro il delitto?

Sarebbe questo uno degli interrogativi cardine dell’inchiesta sull’atroce fine della 17enne, nell’ambito di una fitta attività investigativa dai cui primi esisti è emersa la misura di custodia cautelare in carcere a carico del fidanzato della vittima, Pietro Morreale, indagato per omicidio e occultamento di cadavere.

Su di lui, 19 anni, da giorni si concentra lo sforzo degli inquirenti per illuminare ogni zona d’ombra dietro la morte di Roberta Siragusa, ancora immersa in un cono di domande e sospetti che, riporta Ansa, includerebbero anche l’ipotesi di uno o più complici nel tessuto dell’omicidio.

È quanto emergerebbe, riporta l’agenzia di stampa, dal provvedimento del gip di Termini Imerese imposto al ragazzo: “Non può peraltro escludersi che egli (Pietro Morreale) sia stato coadiuvato nell’azione successiva, relativa all’occultamento degli elementi di prova, che comunque è certo che sia stata agita (basti pensare alle chiavi di casa della ragazza e ad altro materiale rinvenuto combusto presso il campo sportivo di Caccamo)“.

La ricostruzione degli orari

Gli inquirenti lavorano anche alla ricostruzione degli orari del delitto, che sarebbe stato commesso tra l’una e le due di notte. Pietro Morreale, accompagnato dal padre, si sarebbe presentato in caserma al mattino seguente, intorno alle 9.30. Ed è anche sul periodo intercorso tra l’omicidio e la denuncia che si cerca di fare chiarezza.

I carabinieri avrebbero inoltre sequestrato un tablet e un cellulare del 19enne, oltre alla sua auto, una Fiat Punto, vista passare 4 volte nei pressi del luogo del ritrovamento del corpo.

Attesa per l’autopsia

Nella cronaca della tragica fine di Roberta Siragusa emerge anche dell’altro. Stando a quanto riportato finora, il corpo della 17enne sarebbe stato trovato bruciato nella parte superiore, jeans abbassati e capelli rasati.

Al momento non sarebbe ancora chiaro se questi ultimi siano in tali condizioni perché tagliati o perché esposti all’azione delle fiamme: “Dovrà essere accertato – si legge nel provvedimento del gip riportato dall’Ansa se tale circostanza è dovuta ad un fenomeno di combustione o ad una orribile manifestazione di disprezzo e svilimento della sua identità femminile“.

Occorrerà ancora del tempo per avere i risultati dell’autopsia che il gip Angela Lo Piparo, scrive Il Giornale di Sicilia, ha affidato al perito Alessio Asmundo, dell’istituto di Medicina legale policlinico di Messina.

Le immagini del cadavere, secondo la descrizione contenuta nel provvedimento, “lasciano sgomenti“. Si parla di una vistosa ferita nel cranio della vittima, e di un quadro di elementi devastante.

Morreale resta in cella ed è così che il gip avrebbe motivato la decisione: “Gravissimo quadro cautelare, rischio di inquinamento probatorio, estrema gravità della condotta, determinazione criminale, possibilità che reiteri il reato“.