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Vaccino Pfizer, in Italia record di reazioni avverse: situazione allarmante

Pubblicato: 04/02/2021 18:15

L’Italia sembra avere un problema di reazioni avverse al vaccino anti-Covid.

Nello specifico, si parla del vaccino di Pfizer-BionTech, il primo ad essere diffuso e somministrato: pare infatti che del complessivo numero di reazioni avverse (gravi e lievi) verificatesi a seguito della somministrazione del vaccino, il 38% si siano verificate in Italia. Considerando che i Paesi presi in esame per il conteggio delle reazioni sono 31, occorre capire perché proprio nel nostro Paese il numero di reazioni sia così alto.

Come vengono classificate le reazioni al vaccino

Per ora, gli esperti sono davanti a un’incognita. I numeri sono pubblici e sono forniti da Eudravigilance, l’organo che si occupa di raccogliere tutte le segnalazioni di reazioni avverse ai medicinali e che lavora, in Europa, insieme all’Ema. Oltre a raccogliere i numeri sulle reazioni, le classifica in base al Paese di provenienza, l’età del paziente coinvolto, il sesso, le eventuali patologie pregresse e la tipologia e gravità di reazione avverse.

Per quanto riguarda il vaccino di Pfizer, ovviamente vi sono dati relativi solo agli ultimi due mesi (dicembre 2020 e gennaio 2021) e per ora si parla di un totale di 26.849 reazioni avverse totali, di cui l’81,9% nella fascia d’età 18-64 anni. Tale dato non colpisce particolarmente, visto che quella è la fascia d’età scelta per la somministrazione del vaccino.

Le reazioni avverse in Italia: dati preoccupanti

A colpire è invece il dato che salta agli occhi nella sezione “Number of individual cases by EEA countries”, dove troviamo l’Italia in cima alla lista dei Paesi il cui lo Pfizer è distribuito, che stacca di diverse lunghezze le altre nazioni per reazioni avverse. Si parla di ben 8741 casi di reazioni avverse in Italia (di cui 8711 gravi), contro le 2347 del Regno Unito, le 2046 della Spagna e le 1777 in Germania (rispettivamente al secondo, terzo e quarto posto dopo l’Italia).

Una tale differenza ha provocato preoccupazione nel nostro Paese: a cosa può essere dovuta un numero così alto? Si tratta di un problema di comunicazione di dati (quelli degli altri paesi arrivano dopo, magari?) o c’è qualche altro problema, più grave, su cui intervenire?