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Milano, 47enne uccisa per strada a coltellate: fermato il convivente

Pubblicato: 08/02/2021 16:50

Nella mattinata di domenica 7 febbraio una donna di 47 anni è deceduta, dopo essere stata ripetutamente presa a coltellate da un uomo per strada. In queste ore, le indagini hanno portato al fermo del convivente della donna, un uomo di 43 anni al suo fianco da 20 anni.

Fermato il convivente della vittima

Nella notte fra domenica 7 e lunedì 8 febbraio, il convivente della donna (suo connazionale) è stato fermato per l’ipotesi di omicidio volontario premeditato e aggravato. Quando è stato trovato dai militari, si trovava nella sua casa a Milano, zona Corvetto, ubriaco e con addosso gli abitati indicati dai testimoni. L’uomo non ha, al momento, ammesso i fatti e ha raccontato di aver trascorso tutto il giorno a Milano, al bar. Dai suoi racconti, tuttavia, sembrerebbero emergere numerose contraddizioni e il geo posizionamento del suo cellulare, ne rivela la presenza in prossimità del luogo del delitto, nella tarda mattina di domenica.

La casa in cui è stato trovato è la stessa in cui da anni conviveva con la vittima. Il sospettato non possiede un’automobile ed è probabile che il suo ritorno dal luogo del delitto sia avvenuto grazie ai mezzi pubblici. Tale dettaglio potrebbe coincidere con il racconto di chi dice di aver visto l’aggressore allontanarsi a piedi. Anche l’andamento barcollante potrebbe trovare spiegazione nel fatto che l’uomo sembrerebbe aver bevuto alcolici durante tutto il giorno.

All’interno dell’abitazione, i militari hanno sequestrato anche alcuni coltelli, fra i quali potrebbe esservi l’arma del delitto.

Aggredita per strada sotto gli occhi dei passanti

Nella tarda mattinata di ieri, la donna di origini albanesi si trovava in strada a San Giuliano Milanese dove pare lavorasse come prostituta. Qui è stata raggiunta da un uomo vestito di nero, che l’ha colpita più volte con un coltello ed è poi scomparso senza lasciare tracce. I passanti hanno chiamato immediatamente i soccorsi, la donna è stata trasportata all’ospedale di Rozzano e operata d’urgenza. A causa della gravità delle sue condizioni tuttavia è poi deceduta.

Alcuni testimoni hanno fornito una descrizione dettagliata dell’aggressore, che pare indossasse delle scarpe rosse, un cappellino nero e un giubbotto scuro. Le forze dell’ordine hanno immediatamente attivato le ricerche per individuare il killer e l’arma del delitto.

La collaborazione dei testimoni

Sono molte le persone che hanno assistito al raccapricciante delitto della 47enne di origini albanesi, nella mattinata di ieri. Passanti e automobilisti in transito sul luogo del femminicidio sono accorsi in soccorso della donna e hanno collaborato con i carabinieri, fornendo la loro testimonianza. Oltre alla descrizione fisica, i presenti hanno raccontato di un uomo dall’andatura barcollante, tanto da essere notata al momento della sua fuga a piedi. Alcuni sono riusciti a filmare l’aggressione con il cellulare e si sono detti disponibili al riconoscimento dell’omicida.

Le forze dell’ordine hanno quindi potuto contare non solo sul materiale filmato dalle telecamere di sicurezza, ma anche sulla voce di molteplici testimoni. Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro si è detto soddisfatto della partecipazione della “collaborazione della gente comune”, constatando un elevato livello di attenzione, a suo avviso dettata dalla crescente sensibilità nei confronti del fenomeno del femminicidio”.

Forti liti e tensioni nella coppia

Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro ha fatto sapere che la donna non aveva mai denunciato l’uomo per violenze, tuttavia alcune testimonianze raccontano di forti tensioni di coppia.

Ultimamente, la donna si sarebbe anche trasferita in una nuova abitazione per sfuggire alle continue liti. Ciò che porta a pensare che il delitto prenda i contorni del femminicidio deriva dal fatto che la donna pare volesse affrancarsi dall’uomo ed avesse anche cominciato a frequentarne un altro.

Non si esclude infine la possibilità che fra i motivi di discussione vi fossero le difficoltà economiche della coppia. La vittima e l’indagato avevano rispettivamente una figlia e un figlio, avuti da precedenti relazioni. Entrambi vivono in Albania.

Il procuratore di Lodi Domenico Chiaro si è detto grato alla popolazione per il fondamentale contributo nell’agevolare le indagini di quello che ha tristemente definito come “l’ennesimo femminicidio”.

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Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 16:01