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Tinto Brass rompe i tabù: le sue parole su sesso, morte e malattia

Pubblicato: 08/02/2021 15:32

Nel corso dell’ultimo anno, Tinto Brass ha attraversato momenti molto difficili, facendo i conti con la malattia e con l’idea di non poter più fare ritorno a casa. Dopo l’ischemia del gennaio 2020, il ricovero d’urgenza di quest’estate e le due settimane trascorse in ospedale fino a pochi giorni fa, il maestro del cinema erotico italiano ha parlato del suo rapporto con la vecchiaia, con le patologie che l’hanno colpito e con il sesso.

Il ricovero in completo isolamento

Intervistato da Adnkronos, Tinto Brass ha raccontato la sua recente esperienza all’interno dell’ospedale, l’ultima di una serie di ricoveri che hanno preoccupato non poco il suo pubblico. “Non mi rendevo conto dove fossi” ha iniziato il regista, ricordando di essersi sentito “disperato”, lontano dalla moglie Caterina Varzi che, a causa delle norme anti Covid, non ha potuto fargli visita.

La permanenza ospedaliera ha segnato profondamente Tinto, che dichiara “non ricordo di essere stato lavato per giorni”. Il racconto si fa ancora più doloroso nel ricordo dei 5 giorni trascorsi in pronto soccorso fino al momento del trasferimento in reparto, avvenuto grazie all’intervento della moglie, che tramite il suo avvocato, ha inviato una lettera alla direzione sanitaria.

“Sentivo che lei c’era sempre ad aspettarmi, ha detto poi parlando della Varzi, sua moglie dal 2017. Pur sostenendo di non temere la morte, né la vecchiaia Brass ammette che a preoccuparlo è proprio l’idea di dover lasciare sola la moglie quando morirà.

Tinto Brass: la vecchiaia e la malattia

L’esperienza ospedaliera non ha lasciato indifferente il regista, che nel corso dell’intervista ha esposto i suoi pensieri in merito alla vecchiaia e alla malattia. “Un’emorragia cerebrale, un ictus e due ischemie” hanno spinto Tinto Brass verso un’interessante riflessione sulla libertà dell’individuo. Il regista non esita nemmeno un istante quando ammette “se un medico mi chiedesse di scegliere tra la mia vita e quella di un giovane non esiterei, dichiarando di riporre grandi speranze nelle nuove generazioni alle quali sente di voler affidare il futuro.

Ho dato al mondo tutto quello che avevo da dare, ammette Brass, sostenendo di non avere alcun tipo di rimpianti e di vivere con serenità la sua vita con Caterina, della quale è “perdutamente, ‘grandemente’, innamorato”. Si dice soddisfatto di quanto ha fatto e felice nella sua quotidianità.

Nemmeno il Coronavirus sembra riuscire a spaventarlo: “Figuriamoci, lo lascio fuori dalla porta di casa”

Tinto Brass e il grande tabu del sesso: “fatelo spesso”

Toccando ancora una volta l’argomento “giovani” Brass ha pensato di rivolgere loro un personale appello. Pensando all’attuale situazione di distanziamento e alle difficoltà che possono portare alla rinuncia ad avere rapporti sessuali, il regista lancia una provocazione molto tagliente: “Trasgredite e fregatevene delle regole. Con o senza mascherina, ma fatelo comunque e fatelo spesso”.

Tinto ha poi continuato la sua riflessione sul sesso osservando come questo argomento costituisca ancora un tabu per molte persone. Partendo dalla sua personale esperienza di regista, l’uomo ritiene che all’interno delle produzioni dei suoi colleghi si percepisca la “paura di addentrarsi in un territorio che è ancora tabù”.

Da sempre, per Brass il cinema deve rappresentare una rottura rispetto alla tradizione e proprio il progetto cinematografico di cui parla nell’intervista, sembra voler essere l’ennesima sperimentazione della sua vita.

Il progetto di un nuovo film

Nel corso della sua lunga carriera, Tinto Brass ha realizzato 30 film di cui, come egli stesso fa notare, ben 29 furono censurati. L’unico a salvarsi “La vacanza” ha vinto invece il premio della critica di Venezia.

Sono molte le figure importanti con le quali Brass si è confrontato in questi anni, dagli esponenti della Nouvelle Vague come Godard e Truffaut a Kubrick, che si occupò al posto suo di “Arancia meccanica”. Il più romantico dei sodalizi professionali fu però quello con sua moglie.

Tinto e Caterina hanno realizzato il corto “Hotel Courbet” e scritto “Madame Pipì”, ma non è con lei che potrebbe nascere un nuovo progetto.

Il regista si è infatti detto pronto ad accogliere una nuova sfida, frutto delle innovative idee di un produttore napoletano. “Girare il mio ultimo film da remoto è il nuovo obiettivo di Tinto Brass, entusiasta di poter intraprendere una nuova avventura.