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Palermo, casa di riposo lager. Le intercettazioni della GdF sui maltrattamenti ai danni degli anziani: “Ti ammazzo di legnate”

Pubblicato: 23/02/2021 18:49

Sono durate mesi le indagini da parte della Guardia di Finanza di Palermo che ha osservato minuziosamente cosa accadeva tra le mura di quella che è stata definita essere una casa di riposo “lager” per anziani: i capi d’accusa sono numerosi tra cui figurano maltrattamenti e lesioni personali, violazioni materia di tutela della salute e anche di sicurezza sul luogo di lavoro, un corredo a cui si aggiungono gli audio e le immagini intercettati dalla Guardia di Finanza che sono così risaliti agli autori dei reati perpetrati ai danni degli anziani.

Palermo: casa di riposo “lager”. L’inchiesta della Guardia di Finanza

Non si tratterebbe di “alcuni episodi” ma di violenze psicologiche e fisiche continue, tali da ricreare all’interno della struttura per anziani un vero e proprio clima di “costante paura“. Come riportato da Fanpage.it, queste le parole di Cristina Lo Bue, gip attivo sul caso: “[..] un consolidato modus operandi contrassegnato dal sistematico ricorso a forme di prevaricazione e sopraffazione nei confronti degli anziani ospiti, spinti fino ad atti di vile aggressione alla loro sfera di integrità fisica – proferisce sulla casa di riposo sita a Palermo – oltre al loro patrimonio morale“.

Le immagini e gli audio shock registrati dalle telecamere nascoste

A descrivere la situazione meglio delle parole sono state le immagini, raccolte con gli audio, registrate dalle telecamere nascoste piazzate dalla Guardia di Finanza. Telecamere che era state “scoperte” all’interno della struttura e staccate, interrompendo l’operazione della Guardia di Finanza che già però aveva raccolto sufficiente materiale. Tra gli audio raccolti dalla GdF, alcune delle parole con cui le assistenti si sarebbero rivolte agli anziani nella casa di riposo: “Ti prendo a bastonate, t’ammazzo a legnate“; “cosa inutile, prostituta… devi buttare il sangue qua e devi morire, tanto se muori che mi interessa“.

La testimonianza di un’ospite: una frattura e le minacce

Ed emergono sempre oggi nuovi particolari che fanno parte dell’inchiesta all’interno della casa di riposo: “Mi strattonavano, mi tiravano i capelli, mi picchiavano con calci nelle gambe, tutto per futili motivi. Mi hanno reso la vita impossibile, tant’è che io più volte ho chiamato per farmi trasportare in un’altra casa di riposo – ha raccontato un’ospite della struttura alla Gazzetta di SiciliaRicordo che una volta mi hanno rinchiuso in una stanza togliendomi il telefono per non farmi fare telefonate alla polizia… Non mi davano farmaci previsti. Non mi hanno mai dato gocce di farmaci per dormire, però ricordo che quando bevevo l’acqua o altre bibite erano sempre amare e dopo che bevevo mi sentivo stordita“.

E non finirebbe qui. La stessa ospite avrebbe successivamente fatto a mettere agli atti un’altra violenza subita: “Una volta, per farmi buttare la sigaretta mi ha picchiato sul braccio sinistro – riferendosi ad un’operatrice – con una bottiglia di acqua in plastica, procurandomi una frattura. Quando sono stata portata al pronto soccorso ho dovuto dichiarare che mi ero fatta male da sola“, ha aggiunto, spiegando come le fosse stato impedito di dire la verità perché sotto minaccia.

4 misure cautelari: si indaga per maltrattamenti e lesioni personali

Al termine dell’inchiesta sono stati 4 gli arresti eseguiti nei confronti del presidente dell’associazione a capo della struttura di Palermo e di 3 suoi assistenti. Per loro, indagati all’interno dell’inchiesta, è stato emesso dal gip che si sta occupando delle indagini l’ordine di custodia cautelare ai domiciliari e dovranno rispondere delle accuse, contestate dalla Procura, di maltrattamenti, lesioni personali e violazioni in materia di salute e sicurezza. È stato infatti anche riscontrato come all’interno della struttura non fossero rispettate le norme anti contagio.