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Alberto Genovese interrogato dal gip, nega la violenza: “Chi si drogava alle mie feste lo faceva consapevolmente”

Pubblicato: 01/03/2021 13:27

Alberto Genovese, il noto imprenditore attualmente in carcere e accusato di violenza sessuale, aveva rotto il silenzio il 13 gennaio scorso durante uno degli interrogatori durante il quale aveva offerto la propria versione dei fatti, opposta alle versioni a vario titolo molto simili tra loro fornite invece dalle ragazze che lo hanno denunciato.

In un nuovo interrogatorio che ha visto Alberto Genovese seduto di fronte al gip di Milano Tommaso Perna (in videoconferenza) l’imprenditore torna a ribadire la sua versione sottolineando come chi presenziasse alle sue “feste” era consapevole di cosa stava facendo.

Alberto Genovese: “Chi lo faceva era consapevole

Così Alberto Genovese, che si trova in carcere dal 6 novembre scorso, offre al gip di Milano la propria versione dei fatti: “Chi si drogava alle mie feste lo faceva consapevolmente – le parole di Genovese, riportate da La Repubblica, e rilasciate nel corso dell’interrogatorio di garanzia – tutti facevano parte di quel mondo e a tutti andava bene“.

Genovese si è espresso dunque in riferimento a quanto accadeva a Terrazza Sentimento ma anche a Villa Lolita, ad Ibiza, discorrendo su un “modus operandi”, soggiacente alle feste che sarebbe stato noto a chiunque vi avesse partecipato in maniera consapevole.

L’accusa di violenza della 23enne a Ibiza: la versione di Genovese

In riferimento al reato di violenza sessuale contestatogli dopo la deposizione di una modella di 23 anni che avrebbe denunciato di aver subito uno stupro il 10 luglio scorso a Ibiza, in una villa conosciuta come Villa Lolita, così Genovese avrebbe smentito l’accusa. Negata la violenza sessuale, Genovese avrebbe infatti sottolineato come la 23enne fosse “consenziente“.

Trovandosi a giustificare il perché dei lividi sul corpo della modella, Genovese chiamando in causa come testimone la fidanzata Sarah, avrebbe spiegato come la modella 23enne avesse assunto un grande quantitativo di droga, motivo per cui quei lividi sarebbero da ricondurre al tentativo da parte di Genovese e dell’ex compagna di tenerla ferma nell’intento di calmarla.

Proprio l’ex fidanzata di Genovese, nel corso di un precedente interrogatorio avvenuto nei mesi scorsi, quando respingendo le accuse mosse dalla 23enne: “Questa era consenziente al sesso – aveva dichiarato l’ex fidanzata dell’imprenditore aggiungendo di aver parlato con lei proprio il giorno successivo all’accaduto ma non per scusarsi di qualcosa – Mi dispiaceva per quello che era successo, cioè che era stata male“.