Vai al contenuto

Omicidio Ilenia Fabbri: una copia delle chiavi di casa in mano al killer? Spunta una nuova testimonianza

Pubblicato: 01/03/2021 11:43

È ancora un giallo l’omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne uccisa in casa, a Faenza, all’alba del 6 febbraio scorso. A carico dell’ex marito della donna, un fascicolo d’indagine con l’ipotesi di omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota, nello spettro della pista di un delitto su commissione su cui gli inquirenti avrebbe investito una parte importante degli sforzi investigativi. Nelle ultime ore sarebbero emerse almeno due testimonianze potenzialmente importanti – il cui peso specifico sarebbe tuttora al vaglio – mentre la figlia della coppia continua a difendere il padre e si dice certa della sua estraneità ai fatti.

Ilenia Fabbri uccisa a Faenza: spuntano nuove testimonianze

In merito al caso di Faenza, secondo quanto finora emerso, almeno due testimonianze potrebbero rivelarsi utili e dare impulso all’attività d’indagine nell’ottica di una soluzione del mistero che avvolge la morte di Ilenia Fabbri.

Nella manciata di minuti in cui si sarebbe consumata l’aggressione, la vittima avrebbe urlato al suo assassino frasi come “Chi sei?“, “Cosa vuoi?, parole – riportate dalla super testimone, ora sotto protezione, che si trovava in quella casa di via Corbara – che deporrebbero a favore dell’ipotesi che la donna non conoscesse il killer e che la sua morte fosse, di fatto, obiettivo di un piano premeditato e compiuto su commissione da un sicario.

L’uomo, di cui si cerca di ricostruire l’identità e che potrebbe essere stato ripreso da alcune telecamere della zona, avrebbe agito subito dopo che la figlia e l’ex marito della 46enne, Claudio Nanni, si erano messi in viaggio per Milano. L’attenzione degli inquirenti si sarebbe concentrata sulla posizione di quest’ultimo, attualmente indagato per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota.

Conosci qualcuno che possa fare del male a mia moglie?“: questa domanda, secondo Il Corriere della Sera, sarebbe fulcro di una testimonianza relativa a fatti datati 2019. Si tratterebbe del racconto di una donna che, all’epoca, sarebbe stata vicina all’ex coniuge della 46enne e che gli avrebbe sentito pronunciare quella frase nell’ambito di una conversazione sul contenzioso in corso, per questioni di soldi, con la sua ex Ilenia Fabbri.

Il giallo delle chiavi di casa

L’ipotesi dominante sul tavolo di chi indaga sarebbe quella di un omicidio su commissione, portato a termine da una persona istruita su come muoversi in quella casa e, soprattutto, in possesso di una copia delle chiavi per accedervi indisturbata.

Ed è in questo presunto scenario che si innesterebbe il racconto di un altro testimone: il gestore di una ferramenta a cui Nanni, secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino e Ansa, mesi prima avrebbe chiesto un duplicato di chiavi di cui ora si starebbe vagliando l’esatta natura.

Non è chiaro se si tratti di quelle dell’abitazione della 46enne, ma al momento si parlerebbe di una tipologia comune e compatibile con quella che apre proprio il garage di via Corbara da cui il killer si sarebbe introdotto per compiere il delitto.

Ed è proprio un’evidenza sulla porta del garage a rappresentare uno degli elementi su cui si sarebbe irrobustita l’ipotesi di un delitto su commissione: l’assenza di segni di effrazione.

La figlia difende il padre e ripete: “Io ho chiuso quella porta

C’è poi il racconto della figlia di Ilenia Fabbri e Claudio Nanni, che viveva insieme alla madre in quella casa e che, ai microfoni di Quarto Grado, ha sostenuto con forza di aver chiuso la porta prima della sua partenza per Milano insieme al padre.

Se fosse vera l’ipotesi di una copia di chiavi in mano al killer, chi potrebbe avergliela fornita? La ragazza è certa dell’innocenza del genitore, e ha escluso categoricamente che l’uomo possa averle duplicate: “Non le ha fatte, le chiavi mie le ho solo io, e quelle che erano di mia mamma le aveva solo lei“.