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Bimbo di 3 anni rischia di soffocare, il vicino 20enne salta l’interrogazione in Dad per salvarlo

Pubblicato: 19/03/2021 18:18

Simone Mantovani, studente dell’istituto Alberghiero Paolo Frisi di Milano, ha saltato un’importante interrogazione via dad, mercoledì scorso. Quando è riapparso davanti ai professori, ha però dato una validissima giustificazione ai suoi insegnanti: si era dovuto assentare per andare a salvare il suo piccolo vicino di casa.

Simone, 20 anni, è il motivo per cui un bimbo di 3 anni residente in zona San Siro al momento è vivo: è stato lui infatti a salvarlo da un soffocamento, riuscendo a fargli la manovra di Heimlich e ad assisterlo fino all’arrivo dei soccorsi.

Bimbo di 3 anni sta soffocando, la nonna disperata chiede aiuto

Simone Mantovani stava per essere interrogato di storia, verso le 2 di mercoledì pomeriggio. Invece, la giornata aveva in serbo per lui un altro piano, che lui stesso racconta a Il Corriere della Sera, parlando della vicina di casa -nonna del bambino di 3 anni- che è arrivata urlando alla sua porta, gridando che il piccolo stava soffocando. “Era blu in faccia, aveva un po’ di schiuma alla bocca poverino. Aveva qualcosa che gli ostruiva le vie respiratorie. Un giochino di plastica, una pallina, ho scoperto dopo”, ha raccontato Simone.

Il ragazzo, 20 anni, ha avuto pochi attimi per agire: ha fatto la manovra, finché il piccolo ha fatto uscire il corpo estraneo dalle vie respiratorie, non sputandolo bensì ingoiandolo. A quel punto è stato necessario chiamare i soccorsi per capire come agire: Vedevo che respirava a fatica, aveva gli occhietti sgranati, era rimasto senza ossigeno, come in apnea, quelli del 118 mi hanno guidato al telefono. Mi domandavano in che condizioni fosse, mi hanno detto di alzargli le braccia, di metterlo seduto, sono stati fantastici: il tempo di portarlo giù in strada, e sentivo già le sirene delle ambulanze”.

Le parole degli insegnanti: “È un bravo ragazzo”

Quando l’emergenza è rientrata, accertatosi che il piccolo era sano e salvo, Simone è tornato alla Dad, ed ha dovuto spiegare perché fosse sparito nel nulla: dopo un’iniziale incertezza, i professori hanno capito e sono stati molto orgogliosi del loro allievo. Una delle sue professoresse ha detto a Il Corriere: “Simone è un bravo ragazzo, alla fine del suo racconto ci siamo commossi tutti, lui compreso. La nostra è una scuola di periferia, un ambiente non facile, ma i ragazzi ci danno soddisfazioni enormi, che ci ripagano di tutti i nostri sacrifici”.